Santa Caterina d’Alessandria. Opera del Caravaggio

Santa Caterina d'Alessandria Fillide Melandroni

Santa Caterina d’Alessandria. Opera del Caravaggio

Santa Caterina d’Alessandria” è un dipinto (olio su tela, cm 173×133 ) realizzato tra il 1598 e il 1599 dal pittore italiano Michelangelo Merisi, conosciuto come il Caravaggio, ed attualmente conservato presso il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid.

Il dipinto “Santa Caterina d’Alessandria” viene commissionato al Caravaggio dal Cardinale Francesco Maria Del Monte, importante collezionista d’arte, committente e acquirente anche del dipinto “I bari” (anno 1594, conservato presso il Kimbell Art Museum di Fort Worth in Texas).

La tela, di grandi dimensioni, pone al centro della composizione l’immagine della santa, vergine e martire. La tradizione narra che Caterina D’Alessandria era una bella e giovane ragazza egiziana, figlia del re Costa che venne imprigionata e alla fine decapitata in quanto si era rifiutata, per la sua fede cristiana, di sposare l’imperatore Massimino Daia.

Il Caravaggio la raffigura in primo piano su uno sfondo scuro; la Santa molto curata nell’aspetto e nell’abbigliamento (che simboleggiano le sue origini regali), è inginocchiata su un cuscino rosso damascato e con in testa un sottile cerchietto ad indicare la santità. Accanto a lei compaiono gli attrezzi della tortura come, la ruota dentata e la spada con cui la santa è stata uccisa, simboli del martirio e della conseguente morte.

Si sostiene che il dipinto possa rievocare l’esecuzione di Beatrice Cenci, accusata, e processata insieme ai suoi fratelli, per l’omicidio del padre, il Conte Francesco Cenci, e decapitata l’11 Settembre del 1599 sulla piazza di ponte Sant’Angelo a Roma, dove, all’epoca si raduna una immensa folla per assistere all’esecuzione ( tra i presenti vi è anche il Caravaggio, Orazio Gentileschi e la figlia Artemisia, e successivamente sia il Caravaggio che Artemisia Gentileschi, ispirati da tale evento, dipingeranno due versioni di “Giuditta ed Oloferne“).

La modella che dona il suo volto al dipinto di “Santa Caterina d’Alessandria” è la cortigiana Fillide Melandroni, che ritroviamo anche in altri dipinti di Caravaggio, tra cui “Ritratto di cortigiana” (commissionato al Caravaggio dal banchiere Vincenzo Giustiniani, amante di Fillide e andato distrutto), il dipinto “Marta e Maria Maddalena” (anno 1598, Institute of Arts di Detroit), e la tela “Giuditta e Oloferne” (anno 1597 – Galleria nazionale di arte antica, Palazzo Barberini di Roma e commissionato dal banchiere Ottavio Costa).

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