Strage degli innocenti. Opera di Michele Rocca

Strage degli innocenti

Strage degli innocenti. Opera di Michele Rocca

La Strage degli innocenti è un dipinto (olio su tela, cm 56,7 x 142,5) realizzato nella prima metà del Settecento, dal pittore parmense Michele Rocca, ed attualmente conservato presso il Museo di Palazzo Chigi di Ariccia (Collezione Ferrari), Roma.

Michele Rocca, anche noto con il soprannome di Parmigianino o Parmigiano (Parma, 1671 – 1751 circa) è stato un celebre pittore italiano, del periodo barocco. Si forma a Parma ma opera principalmente a Roma, dove si trasferisce sin da giovanissimo (documentato dal 1691 al 1730), frequenta la bottega di Ciro Ferri, ed entra nella cerchia dei pittori cortoneschi. A Roma sono conservate alcune opere come il dipinto raffigurante San Francesco riceve le stimmate, (databile al 1695) nella Chiesa di San Paolo alla Regola; la pala d’altare raffigurante Santa Maria Maddalena in preghiera e La Croce Camilliana portata in Gloria dagli Angeli (databile al 1698) nella Chiesa di Santa Maria Maddalena.

Il dipinto la Strage degli Innocenti raffigura il massacro dei bambini uccisi per ordine di Erode, secondo quanto narrato nel Vangelo di Matteo (Matteo 2,16-18).

Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: …
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. … Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese. … Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s’infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi.

La scena di storia sacra evidenzia un crudo e drammatico realismo con una serie di piccole e singole scene che si svolgono tra le madri nel disperato tentativo di difendere i propri figli e i soldati di Erode che tentano di catturali per ucciderli. Le figure umane, dipinte le une vicine alle altre, si muovono in maniera fluida senza interruzioni o accalcamenti. Ne consegue che l’opera è intrisa di forte dinamismo determinato anche da una vivo ed acceso cromatismo.

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