The Days of Art
Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese
Il progetto “The Days of Art” ha avuto inizio nel mese di Novembre 2021 e vede come attori principali persone disabili adulte che vivono nella famiglia di origine e persone disabili adulte che vivono sole. Tale gruppo verrà affiancato, e in parte coordinato, da persone (minori e adulti) sottoposti all’istituto della messa alla prova.
Lo scopo principale dell’attività progettuale denominata “The Days of Art” è quello inserire i soggetti (minori e adulti) sottoposti alla messa alla prova, in una attività artistica e ludica, finalizzata alla realizzazione di un prodotto specifico, e diretta a promuovere il diritto delle persone con disabilità alla partecipazione alla vita culturale e ricreativa (in ossequio alla Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità). Tale attività si pone in continuazione, anche se con forme e modalità diverse, con precedenti attività progettuali sociali di assistenza e di sostegno di persone disabili adulti, già realizzate in passato.
Ci teniamo a sottolineare come questa attività progettuale si è resa possibile grazie al contributo della Chiesa Valdese che con I Fondi dell’Otto per Mille ha inteso supportare questa entusiasmante esperienza volta alla rieducazione e reinserimento sociale delle persone (minori e adulti) beneficiari dell’istituto della messa alla prova
Tale iniziativa si sostanzia, sotto il profilo pratico e materiale, in attività a carattere artistico e pittorico incentrate nella realizzazione di un prodotto specifico, nella specie un calendario da parete. Lo scopo è quello di coinvolgere attivamente tutti gli attori/destinatari, protagonisti di un risultato condiviso, ai fini dell’inclusione e della partecipazione sociale. Il tema del calendario è la città di Roma, la sua storia e le sue peculiarità come i suoi vicoli, i suoi monumenti, le sue terrazze con i panorami, le sue fontane.
Sotto il profilo sociale tale attività ha lo scopo di colmare un vuoto di tempo delle perone disabili e delle loro famiglie, sovente in età avanzata per offrire, in adempimento ad un dovere etico, una occasione di socializzazione e di confronto, da realizzare al di fuori dalla famiglia di origine, e diretta al miglioramento delle loro condizioni di vita. Soltanto creando le giuste basi dell’interazione sociale, attraverso piani paralleli, si può puntare ad ottenere una maggiore indipendenza delle persone diversamente abili.
Per quanto concerne le persone sottoposte all’istituto della messa alla prova, l’obiettivo principale e quello della rieducazione, che presuppone altresì una prognosi special-preventiva di non recidiva. Invero, lo spirito della disciplina dell’istituto della sospensione del processo con messa alla prova riconosce agli imputati la possibilità di procedere ad una “risocializzazione” e comunque di accedere ad un procedimento di “rieducazione” in conformità al disposto dell’art. 27, comma 3, Cost.. La suddetta “risocializzazione” e “rieducazione” deve necessariamente passare attraverso attività sociali, rivolte alla comunità, e, nel caso specifico, a favore di persone svantaggiate.
Proseguiamo con entusiasmo nello svolgimento delle citate attività, sperimentando la gioia e l’emozione di trovarci uniti, solidali ed integrati nel nome dell’inclusione sociale, della condivisione dell’arte e della cultura.
Non ci resta che ringraziare la Chiesa Valdese per aver reso possibile, attraverso il contributo concesso con i Fondi dell’Otto per Mille, questa entusiasmante esperienza progettuale.