Betsabea al bagno è un dipinto (olio su tela, cm 107 x 77) realizzato tra il 1841 e il 1842 dal pittore veneziano Francesco Hayez, ed attualmente conservato presso la Pinacoteca di Brera, a Milano.
Francesco Hayez (Venezia, 10 Febbraio 1791 – Milano, 12 Febbraio 1882) è stato un celebre pittore di origine veneziane, annoverato tra i principali esponenti del romanticismo pittorico italiano ed anche europeo. Dopo la formazione nella città natale di Venezia, presso l’Accademia della città, Francesco Hayez lavora principalmente a Roma, dove entra nella cerchia di Antonio Canova, e a Milano dove, nel 1850, ottiene una cattedra di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Le sue opere risentono fortemente delle tematiche ottocentesche e spaziano, con grande versatilità, dai nudi femminili a composizioni a carattere storico, mitologico o biblico, fino alla situazione culturale e sociale italiana, portando avanti i suoi ideali politici e patriottici, fondati sul Risorgimento e sull’Unità d’Italia.
La sua opera più celebre è certamente “Il bacio” realizzato nel 1859 ed attualmente conservato presso la Pinacoteca di Brera a Milano (oltre alle altre tre versioni), preceduta dal dipinto raffigurante l’ “Ultimo bacio di Romeo e Giulietta“, (anno 1823) conservato presso il Museo Villa Carlotta di Tremezzo (Como) e a cui fanno seguito i dipinti raffiguranti la Malinconia (databile tra il 1840 e il 1841) conservato presso la Pinacoteca di Brera, e la Bagnante del 1844 conservato anch’esso presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Il dipinto Betsabea al bagno viene commissionato al pittore veneziano dal marchese Filippo Ala Ponzoni, grande mecenate, patriota e collezionista d’arte. Questi lo dona alla Pinacoteca di Brera nel 1889.
L’opera raffigura una giovane donna, Betsabea mentre sta facendo il bagno. La figura è nuda, accompagnata da due ancelle e la scena è di forte impatto erotico. Il tema tratto dall’Antico Testamento viene reinterpretato dal pittore veneziano attraverso una attenta resa luministica, evidente soprattutto sulle figure umane e sui panneggi, all’interno di un ambiente paesaggistico più scuro.