Il problema di una regolamentazione sotto il profilo normativo e legislativo del Cyberspazio impone, in primo luogo, di tener presente una serie di problemi al cui vertice troviamo quello dell’anonimato.
Se il Cyberspazio è un “luogo” ma allo stesso tempo può essere definito come un “non luogo”, nel senso che non è possibile ricondurlo ad uno spazio fisico e materiale, esso conferisce terreno fertile all’anonimato, che si sostanzia, da un lato, in una rigida protezione dell’identità virtuale e, dall’altro, nella proliferazione, per lo più eccessiva, di diverse identità virtuali.
Queste identità trovano un loro riconoscimento nella Comunità Online?
Preliminarmente, occorre affermare che spesso queste identità virtuali non conducono alla concreta identificazione di una persona. Mancano una serie di requisiti fondamentali come la distinzione sessuale, l’età, l’etnia, ( e ancora peggio quando si utilizza uno pseudonimo al posto del proprio nome) o, in alcuni casi, quei pochi requisiti certi sono comunque suscettibili di svariate modificazioni in relazione al variare dell’ambiente digitale.
Tutto questo può produrre una serie di effetti negativi: l’interazione e la comunicazione tra gli utenti della rete potrebbe risultare falsata; il linguaggio utilizzato è spesso superficiale; le relazioni sociali sono effimere; l’informazione non ha i requisiti oggettivi dell’affidabilità o della garanzia e l’accesso alla stessa avviene in modo automatico; viene meno anche il concetto di memoria quale meccanismo in grado di collegarsi a fatti e/o informazioni; e infine si assiste alla nascita della reputazione virtuale, anch’essa in continua evoluzione e trasformazione.
In buona sostanza, attraverso l’anonimato il divenire prende il posto dell’essere, con la conseguenza che il virtuale diventa una malformazione del reale. Ne consegue che la condotta umana nel Cyberspazio può assumere mille sfaccettature, sia in termini positivi che negativi, indipendentemente dalla consapevolezza degli utenti.
E’ necessario, pertanto, partire da queste premesse, in particolare dal problema dell’anonimato, prima di poter attuare un regolamentazione sotto il profilo normativo e legislativo del Cyberspazio e, nel contempo occorrerebbe prendere in considerazione anche delle forme di meccanismi extragiudiziari ai fini della risoluzione dei vari conflitti o delle attività devianti nella Rete.