L’ Arco di Giano (o meglio identificato con il nome di Arcus Divi Constantini) si trova a Roma in Via del Velabro, nel Foro Boario, nei pressi della chiesa di San Giorgio al Velabro, dell’arco degli Argentari, del Tempio di Ercole e del Tempio di Portuno, nel rione Ripa.
Si tratta di un maestoso arco quadrifronte (ovvero formato da quattro grandi arcate) di notevoli dimensioni, (12 metri di lato per 16 metri di altezza), che risale al IV secolo, edificato dall’imperatore romano Costanzo II (figlio dell’imperatore Costantino I).
L’ Arco di Giano si presenta a pianta quadrata, costruito in mattoni e poi rivestito in marmo. Sulle quattro facciate esterne sono presenti delle nicchie a forma semicircolare disposte su due file (tre nicchie per ogni fila, per un totale di sei nicchie su ogni lato), all’interno delle quali, con molta probabilità, erano contenute delle statue.
Sulle chiavi di volta sono presenti alcuni resti dell’antico ornamento scultoreo, che riproducono l’immagine di quattro figure femminili; in particolare si distingue la dea Roma sul lato orientale e Minerva sul lato settentrionale, mentre le altre due figure rimanenti vengono solitamente identificate, sebbene con qualche dubbio, in Giunone e Cerere.
Nella vicina chiesa di San Giorgio al Velabro sono conservati alcuni resti concernenti un’iscrizione monumentale, probabilmente riferita a Costanzo II.
Se tale antica iscrizione potesse essere ricostruita, si affermerebbe la tesi dell’arco trionfale.
Il nome Arco di Giano deriva dal termine latino ianus, che indica una sorta di passaggio coperto, destinato al riparo dei mercanti romani del Foro Boario in caso di pioggia o di maltempo.
In epoca medioevale l’ Arco di Giano viene utilizzato come fortezza dalla nobile famiglia romana dei Frangipane, chiudendone i fornici e, alcuni secoli dopo, all’inizio del 1800 si procede ad un restauro dell’arco che, purtroppo porta alla distruzione dell’attico e del coronamento originale, ritenuti erroneamente di origine medioevale.