Cappella di San Raimondo di Peñafort nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva

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Cappella di San Raimondo di Peñafort

La “Cappella di San Raimondo di Peñafort” si trova a Roma, all’interno della Basilica di Santa Maria sopra Minerva, sita in Piazza della Minerva, nel rione Pigna.

Raimondo di Peñafort (Santa Margarida i els Monjos, Catalogna, 1175 – Barcellona, 6 Gennaio 1275) è stato un religioso di origine spagnola, facente parte dell’ Ordine domenicano. Il 29 Aprile del 1601, all’esito del procedimento di canonizzazione, il Papa Clemente VIII lo proclama santo.

La “Cappella di San Raimondo di Peñafort”, dedicata a San Paolo e San Giovanni Battista è collocata lungo la navata di destra della Basilica di Santa Maria sopra Minerva (precisamente la settima cappella a destra della navata laterale) e viene realizzata nel 1400 su commissione del Cardinale Juan Diego De Coca.

La Cappella conserva al suo interno una serie di opere d’arte, in particolare sull’altare centrale, rivestito di marmi policromi, si trova il dipinto (olio su tela, risalente al XVII secolo) raffigurante “San Paolo e San Raimondo di Penafort” di Niccolò Magni D’Artesia, mentre all’ingresso della cappella, sul lato sinistro è collocato il dipinto Santa Lucia e Sant’Agata, attribuita al pittore laziale Girolamo Siciolante da Sermoneta.

Inoltre la “Cappella di San Raimondo di Peñafort” conserva al suo interno una serie di monumenti funebri, in particolare sulla parete destra si trova il Monumento funebre del Cardinale Juan Diego de Coca realizzato da Andrea Bregno (marmo, anno 1465) unitamente ai collaboratori appartenenti alla sua bottega, mentre l’affresco sopra il monumento funebre “Cristo giudice tra due angeli” appartiene alla scuola del pittore romagnolo Melozzo di Giuliano degli Ambrosi, detto Melozzo da Forlì. Sempre sul lato destro della cappella, nella parte bassa tra l’altare e il Monumento funebre del Cardinale Juan Diego de Coca si trova il Monumento sepolcrale della contessa Natalia Komar Spada de Medici, busto in marmo all’interno della nicchia centrale, attribuito allo scultore toscano Pietro Tenerani.

Sulla parete sinistra si trova il Monumento funebre del vescovo Benedetto Sopranzi (marmo, anno 1495) attribuito alla scuola di Andrea Bregno.

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