Chiesa di San Gregorio Armeno
La Chiesa di San Gregorio Armeno si trova nel centro storico di Napoli, in Via San Gregorio Armeno. Adiacente si trova il convento ed il chiostro.
La Chiesa di San Gregorio Armeno, in stile barocco è conosciuta anche come Chiesa di Santa Patrizia (compatrona della città di Napoli unitamente a San Gennaro) e risale all’VIII secolo, edificata da un gruppo di monache basiliane in fuga da Costantinopoli, per accogliere le reliquie di San Gregorio Armeno (patriarca di Armenia dal 257 al 331).
Nel corso del tempo a partire dal 1572, dopo il Concilio di Trento, la chiesa viene ristrutturata diverse volte, ad opera di tre architetti: Giovanni Francesco Mormando, Giovanni Vincenzo Della Monica, Giovan Battista Cavagna.
La facciata esterna si presenta con quattro lesene toscane con tre finestroni in arcate sul secondo ordine. Il portale principale risale al Cinquecento e conserva il busto marmoreo di San Gregorio Armeno, attribuibile alla cerchia dello scultore Girolamo D’Auria.
L’interno presenta una navata unica con cinque cappelle per ogni lato, che termina con un presbiterio. Il soffitto a cassettoni è stato realizzato nel 1580 dal pittore Teodoro d’Errico su commissione della badessa del convento Beatrice Carafa.
Il ciclo di affreschi illustra le Storie di San Gregorio Armeno e San Benedetto, opera del pittore napoletano Luca Giordano. Nella controfacciata sono raffigurati in tre scomparti l’Arrivo a Napoli delle monache armene, a sinistra, la Traslazione del corpo di San Gregorio, al centro, e l’Accoglienza dei napoletani alle monache, a destra.
Anche gli affreschi della cupola sono attribuiti a Luca Giordano (1671) e raffigurano la Gloria di San Gregorio, nella scodella, e il Mosè, Giosuè, Melchisedec e Ruth, nei peducci.
L’altare maggiore è di Dionisio Lazzari, e la tavola databile al 1574, raffigurante l’Ascensione è opera di Giovan Bernardo Lama.
Partendo dal lato sinistro troviamo la cappella sulla controfacciata raffigurante l’Immacolata opera di Silvestro Buono.
La prima cappella di sinistra è la Cappella del Presepe, con una tela raffigurante l’Adorazione dei pastori, opera di Pompeo Landulfo.
La seconda cappella di sinistra è la Cappella del Crocifisso con un Crocifisso ligneo risalente alla seconda metà del XV secolo di autore ignoto addossato ad una tela di Antonio Sarnelli raffigurante un paesaggio.
La terza cappella di sinistra è la Cappella di San Giovanni Battista, con una tela raffigurante la Decollazione di San Giovanni Battista, opera di Giovanni Bernardo Lama.
La quarta cappella di sinistra è la Cappella di San Benedetto con la tela raffigurante la Visione di san Benedetto, risalente alla prima metà del Seicento, opera di Francesco Fracanzano.
La quinta cappella di sinistra ospita solo una lastra tombale quattrocentesca di una badessa del monastero oltre all’accesso alla sacrestia.
La prima cappella di destra è la Cappella dell’Annunciazione con la pala d’altare raffigurante l’Annunciazione, opera di Pacecco De Rosa, databile al 1644.
La seconda cappella è la Cappella di Sant’Antonio da Padova con la pala d’altare raffigurante il Cristo con i santi Pantaleone e Antonio da Padova, opera di Antonio Sarnelli, databile al 1775.
La terza cappella di destra è la Cappella di San Gregorio Armeno con la tela raffigurante San Gregorio e gli angeli, opera di Francesco Di Maria e le due tele alle pareti laterali databili al 1635, raffiguranti San Gregorio gettato nel pozzo a destra e Tiridate implora san Gregorio perché gli vengano restituite sembianze umane a sinistra, opere di Francesco Fracanzano.
La quarta cappella di destra è la Cappella del Rosario con la tela raffigurante la Madonna del Rosario con i santi Domenico e Rosa da Lima, opera di Nicola Malinconico, databile al 1692.
Nella quinta cappella di destra, dedicata a Santa Patrizia, è conservato il reliquiario in oro e argento contenente le spoglie della santa.