Il Compianto sul Cristo morto è un dipinto (olio su tavola) realizzato nel 1522 dal pittore perugino Domenico di Paride Alfani, ed attualmente conservato presso la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia.
Domenico di Paride Alfani o anche conosciuto semplicemente come Domenico Alfani (Perugia, 1480 circa – 1553 circa) è stato un celebre pittore italiano, di origini umbre, figlio di Paride Alfani, famoso orafo perugino. La sua formazione artistica e pittorica avviene insieme a Raffaello Sanzio con il quale collabora nel 1507 alla realizzazione della Pala Baglioni, (di cui la parte centrale con la Deposizione è conservata nella Galleria Borghese a Roma). La parte dell’opera che viene attribuita a Domenico di Paride Alfani è la cimasa, dipinta su disegno di Raffello, con l’Eterno e angeli e conservata nella Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia.
Tra le sue ulteriori e numerose opere occorre citare: la Pala della Sapienza Vecchia o Madonna in trono con Bambino, Santi e angeli eseguita nel 1518 per la Cappella della Sapienza Vecchia o Collegio Gregoriano in Porta Eburnea a Perugia e oggi conservata nella Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia; la pala raffigurante la Madonna con Bambino fra angeli e santi (databile al 1521) conservata nella Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio o Duomo di Città della Pieve; la pala d’altare raffigurante l’Adorazione dei Magi (databile al 1545) conservata nella Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia;
Il Compianto sul Cristo morto viene dipinto dal pittore perugino Domenico di Paride Alfani nel 1522 per la Chiesa di Santa Maria Nuova a Perugia e raffigura, su uno sfondo scuro e con pacata drammaticità, il Cristo dopo la sua deposizione dalla croce.
Tutta la composizione si sviluppa in orizzontale: Gesù è adagiato sulle gambe della Vergine Maria, che lo accarezza teneramente al capo e rivolge a lui l’ultimo sguardo pieno di intensità e di amore; accanto alla Vergine sono raffigurate le pie donne, (Maria di Cleofa e Maria Salomè) una delle quale regge il Cristo dalla schiena, mentre la Maddalena ne raccoglie i piedi. Sul corpo privo di vita del Cristo è possibile vedere la ferita sul costato, le piaghe nelle mani lasciate dai chiodi e i piccoli segni sulla fronte lasciati dalla corona di spine.