Ebbrezza di Noè. Opera di Giacinto Brandi

 Ebbrezza di Noè

Ebbrezza di Noè. Opera di Giacinto Brandi

L’ Ebbrezza di Noè è un dipinto (olio su tela, cm 160×136) realizzato intorno alla metà del Seicento dal pittore romano Giacinto Brandi, ed attualmente conservato presso il Museo di Palazzo Chigi di Ariccia (Collezione Lemme), Roma.

Giacinto Brandi (Roma, 23 Febbraio 1621 – Roma, 19 Gennaio 1691) è stato un celebre pittore italiano, annoverato tra i principali esponenti del barocco romano. La sua formazione pittorica avviene inizialmente presso la bottega di Alessandro Algardi, e successivamente presso Giovanni Giacomo Sementi (allievo di Guido Reni) e Giovanni Lanfranco. Nel 1647 entra a far parte della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon; nel 1651 viene ammesso all’Accademia di San Luca; nel 1668 viene eletto principe dell’Accademia di San Luca. Tra le sue opere principali, molte delle quali conservate a Roma, occorre citare gli affreschi (databili al 1646-1648) nel Palazzo Pamphilj a Piazza Navona; il dipinto raffigurante l’Estasi della beata Rita da Cascia (databile al 1660), conservato nella Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio; il dipinto raffigurante la Trinità con il beato Bernardo Tolomei e angeli, (databile tra il 1665 e il 1670) conservato nella Basilica di Santa Francesca Romana; i dipinti raffiguranti il Compianto sul Cristo morto, La salita al Calvario e La flagellazione di Cristo (databili al 1675-1676), conservati nella Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale; il dipinto raffigurante il Martirio di San Biagio (databile al 1678) conservato nella Chiesa di San Carlo ai Catinari; il dipinto raffigurante il Martirio di Sant’Andrea (databile al 1685) e la decorazione della volta con l’Incoronazione della Vergine (1685-1686) nella Basilica di Santa Maria in Via Lata.

Il dipinto l’ Ebbrezza di Noè raffigura l’episodio tratto dal Libro della Genesi (9.18-27), nel quale Noè viene descritto come un coltivatore della terra e produttore di vino. La composizione raffigura Noè sdraiato, nudo ed ebbro con accanto i tre figli (Sem e Iafet) che cercano di coprire la nudità del padre e allo stesso tempo si coprono gli occhi e voltano la testa per non guardarlo, e il terzo figlio Cam che lo deride indicando la nudità con la mano.

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