Ginevra Rangoni, (1487 – Castiglione delle Stiviere, 10 Agosto 1540) è stata una famosa nobildonna italiana, scrittrice e poetessa.
Istruita e colta Ginevra Rangoni si afferma come rinomata scrittrice e donna di lettere del XVI Secolo, tanto da essere apprezzata anche dall’Aretino, con il quale ha una corrispondenza epistolare.
Nel 1503 Ginevra Rangoni sposa Gian Galeazzo da Correggio, Conte di Correggio, rimanendo vedova nel 1517. Nel 1519 a Mantova sposa in seconde nozze Aloisio Gonzaga, condottiero e Marchese di Castel Goffredo, di Castiglione e di Solferino che muore nel 1540.
Secondo alcuni critici dell’arte l’immagine di Ginevra Rangoni potrebbe essere stata immortalata nel famoso dipinto Ritratto di dama (o anche Ritratto di giovane donna), opera realizzata intorno al 1520 circa dal pittore emiliano Antonio Allegri, meglio noto come Correggio, ed attualmente conservato presso il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo.
Il dipinto Ritratto di dama è uno dei capolavori della ritrattistica del Rinascimento italiano, e raffigura l’immagine di una giovane donna seduta a tre quarti, con abito scuro (che potrebbe simboleggiare una vedovanza) ma elegante, ornato da gioielli preziosi; certamente si tratta di una nobildonna di elevato ceto sociale geograficamente riconducibile al nord-Italia. Allo stesso modo anche il committente dell’opera deve appartenere ad un ceto sociale e culturale molto elevato e ciò si ricava dalla dicitura in lingua greca (Nepenthes) che richiama il IV libro dell’Odissea del poeta Omero, indicata sul bordo del bacile circolare d’argento che la dama regge tra le mani e che sembra mostrare allo spettatore.
L’opera potrebbe essere stato realizzata in occasione delle seconde nozze di Ginevra Rangoni con Aloisio Gonzaga, marchese di Castel Goffredo; in tal senso, lo sguardo della dama, sereno ma allo stesso tempo accattivante sembra voler superare un eventuale lutto subito, (nella specie, la morte del primo marito Giangaleazzo di Correggio), aprendosi verso una nuova vita, e magari un nuovo matrimonio.
Mentre una altra parte della critica identifica nella dama di Correggio la famosa poetessa di origine bresciana Veronica Gambara (Pralboino, 30 Novembre 1485 – Correggio, 13 Giugno 1550). La stessa nel 1508 sposa Gilberto X, Signore di Correggio, trasferendosi a vivere a Correggio, ma rimane vedova, a seguito della morte improvvisa del marito circa dieci anni dopo, nel 1518 (data che coincide con la realizzazione dell’opera).