Giorno grigio. Poesia di Evelina Cattermole

Giorno grigio Marea alluvionale Poeti estinti, filosofi, preti Invidio i mari che lui attraversa Vi è una certa inclinazione di luce Vienimi incontroGiorno grigio

Piovuta è tutto il giorno un’acquolina
Fredda, triste, monotona, incessante,
Che picchia su gli ombrelli e su le piante
Come fitta mitraglia cristallina.

Il cielo è grigio. In vetta a la collina,
Un nuvolo più scuro e più pesante
S’alza compatto, e d’un castel gigante
Somiglia a la fantastica rovina.

D’un tratto il sole, da la parte opposta,
Squarcia il volume de la negra tenda,
Ride, e co’ raggi suoi dora la costa.

Oh almen, tale io potessi illuminata
Da una luce mirar nuova, stupenda,
L’ora suprema de la mia giornata!

Evelina Cattermole, all’anagrafe Eva Giovanna Antonietta Cattermole (Firenze, 26 Ottobre 1849 – Roma, 30 Novembre 1896), è stata una famosa scrittrice e poetessa italiana della seconda metà dell’Ottocento. Le sue opere vengono pubblicate utilizzando lo pseudonimo di Contessa Lara.

Nata in una benestante famiglia a Firenze, Evelina Cattermole studia a Parigi, e si forma culturalmente sotto tutti gli aspetti, dall’apprendimento della musica grazie alla madre, nota pianista, alle lingue straniere, con il supporto del padre, professore d’inglese. L’animo letterario si sviluppa con il sostegno e gli insegnamenti della famosa poetessa Marianna Giarré-Billi.

La sua prima raccolta poetica Canti e Ghirlande viene pubblicata a Firenze nel 1867. A partire dal 1875 la sua attività letteraria si arricchisce con la pubblicazione di diverse opere: nel 1883 la raccolta poetica, Versi; nel 1886 viene pubblicata la raccolta di poesie, E ancora versi e la raccolta di novelle, Così è, mentre il primo romanzo L’innamorata esce nel 1901.

Molto più famose sono le sue vicende sentimentali, in parte definite scandalose, alimentate da pettegolezzi per la sua bellezza, raffinatezza ed ingenuità, che accompagnano la sua vita fino alla tragica morte.

Sempre alla ricerca dell’amore duraturo e stabile Evelina Cattermole alterna diverse relazioni sentimentali fino a quando conosce il pittore napoletano Giuseppe Pierantoni, con il quale convive a Roma.

Ma la relazione si rivela ben presto burrascosa fatta di persecuzioni, gelosia, litigi violenti, e alimentata da interessi soprattutto economici da parte del pittore di scarso talento, poco propenso al lavoro, verso la scrittrice fiorentina. Quest’ultima cerca invano di lasciarlo, ma il Pierantoni si oppone con forza.

Il 30 novembre 1896 è il giorno fatale: Evelina Cattermole viene uccisa con un colpo di pistola sparato da Giuseppe Pierantoni, il quale dopo averla colpita all’addome, con assoluta crudeltà, la lascia agonizzante per diverse ore prima di chiamare i soccorsi.

Il processo contro Giuseppe Pierantoni, tenuto presso la Corte d’Assise di Roma, si conclude con la condanna dello tesso a 11 anni e 8 mesi di prigione per omicidio volontario, dato per scontato il movente passionale senza riuscire a provare il vero movente di natura economica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *