Gocce di fiele. Poesia di Gabriela Mistral

Gocce di fiele Walzer Grido Fammi un quadro del soleGocce di fiele

Non cantare: resta sempre attaccato
sulla tua lingua un canto;
quello che doveva essere trasmesso.

Non baciare: resta sempre per una strana maledizione
il bacio che non viene su dal cuore.

Prega: pregare è dolce: però sappi
che la tua lingua avara non giunge
a dire il solo Padre Nostro che ti salvi.

E non chiamare come clemente la morte,
perché nel corpo di bianchezza immensa
resterà un vivo brandello che sente
la pietra che ti soffoca
ed il vorace verme che ti fora.

Gabriela Mistral, all’anagrafe Lucila de María del Perpetuo Socorro Godoy Alcayaga (Vicuña, Cile, 7 Aprile 1889 – New York, 10 Gennaio 1957) è stata una famosa poetessa, insegnante, giornalista e femminista cilena, oggi ancora poco conosciuta sebbene una delle personalità letterarie più importanti del Novecento. Lo pseudonimo di Gabriela Mistral è un omaggio a Gabriele d’Annunzio e Frédéric Mistral, i due poeti più ammirati e studiati.

Come si legge nella sua biografia, Gabriela Mistral ha ricoperto vari incarichi nel corso della sua vita, il più noto è certamente quello dell’insegnante nelle scuole elementari di campagna, nella assidua convinzione che il ruolo educativo sia quello più importante per lo sviluppo dell’essere umano sin dalla tenera età, accessibile a tutti, ed è per questo motivo che partecipa ai lavori sulla dichiarazione dei diritti dei bambini all’ONU.

L’insegnamento e la letteratura diventano per Gabriela, oltre ad una passione, anche una missione sociale.

Dall’indole anticonformista in una terra fortemente conservatrice ed arretrata come il Cile, Gabriela Mistral porta avanti anche una battaglia per il riconoscimento dei diritti delle donne e della parità di genere in ambito lavorativo.

E’ stata, inoltre, la prima donna di origine latino americana, a vincere il Premio Nobel per la letteratura, il 10 dicembre del 1945 (ed attualmente è l’unica donna del Sud America ad aver ricevuto il prestigioso premio) oltre a ricoprire la carica di console del Cile dal 1932 fino alla sua morte.

Tra le sue opere letterarie occorre citare la raccolta di poesie Desolación (pubblicato a New York nel 1922), Tala (pubblicato nel 1938) e Lagar (pubblicato nel 1954 dopo il suicidio del nipote).

Le tematiche ricorrenti nelle sue liriche sono in particolare quelle dell’amore, del dolore, della morte (con riferimento alla scomparsa del primo amore Romeo), la maternità (con riferimento alla madre), la solitudine, le tradizioni e le origini, e in alcuni passi si rinvengono stili ed influenze straniere, frutto della sua instancabile sete di viaggiatrice per il mondo e conoscenza dell’ “altro” come ricchezza.

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