Mare: nell’ Arte e nella Letteratura classica

Il Mare ha da sempre ispirato poeti, scrittori e artisti di tutti i tempi, che nelle loro opere hanno sovente valorizzato, venerato spesso con inquietudine, ma anche odiato quell’enorme distesa d’acqua: tutti persi nel suo infinito orizzonte e trasportati da quel fascino eterno dell’ indistruttibile bellezza della natura.

Diverse sono le immagini rappresentate attraverso i quadri e le opere letterarie e diversi sono i sentimenti e le emozioni affermate in una visione al contempo mistica e reale: il viaggio attraverso le onde inteso come libertà, come serenità, come trasformazione, ma anche come mezzo di scambi commerciali e culturali, nonchè come fonte di sostentamento.

Il viaggio inteso anche come scoperta di nuovi mondi, di nuovi occhi, di nuove orecchie, di nuove sensazioni sia positive che negative, come la paura di una tempesta improvvisa contrapposta alla calma e alla pace di un tramonto visto da un porto. Viaggio inteso come partenza ma anche come arrivo (inteso in senso metaforico di rinascita). Viaggio inteso come conoscenza dei propri limiti in una piattaforma infinita di acqua che non ha nè limiti e nè punti di riferimento precisi.

D’ altronde il rapporto uomo – natura è sempre stato pragmatico, caratterizzato da forti elementi istintivi.

Ma al contempo tra l’uomo e la natura sussiste un senso di affidamento e di custodia. Mi vengono in mente i famosi “Bronzi di Riace”, le due statue di origine greca del V secolo a.c., che parlano lingue antiche, di inestimabile valore e che il mare ci ha riconsegnato dopo tantissimi decenni in perfetto stato di conservazione. Così come i vari relitti tuttora custoditi nelle profondità marine. O ancora come i corpi di tutte quelle persone umane che tentano di raggiungere le nostre coste per sfuggire alle guerre e alla miseria.

Nel corso degli anni diversi artisti, poeti e scrittori hanno tentato di rappresentare tutto ciò, utilizzando tecniche differenziate, sia attraverso opere artistiche che opere letterarie.

Nella multiforme produzione letteraria nella quale il mare è l’assoluto protagonista non può non essere citato il “Vecchio e il Mare” di Ernest Hemingway, romanzo del 1952 che gli valse il premio Pulitzer nel 1953 e il Premio Nobel nel 1954.

Nel romanzo, ambientato a Cuba, il mare rappresenta il cuore pulsante dell’ opera, attore principale senza discussione. Il rapporto, in termini di confronto, tra il vecchio pescatore e il mare viene rappresentato nell’ opera in termini di forza, di coraggio, di tenacia, ma anche di incondizionato rispetto della natura, delle sue regole, dei suoi colori, dei suoi odori, dei suoi suoni ovvero, in sostanza, della sua libertà.

mareBurrasca” è una opera interamente creata a getto di colore così come immaginata in un sogno nel quale viaggiavo in alto mare.  Imperversava una tempesta molto violenta che faceva ondulare pericolosamente la nave sulla quale mi trovavo. I colori usati nell’opera sono esattamente quelli visti nel mio sogno dall’oblò della nave. Nell’ opera il mare, quale manifestazione della natura, viene celebrato nel ritmo immortale dell’arte.

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