Il Redentore. Opera di Tiziano Vecellio

Il Redentore

Il Redentore o Cristo il Redentore

Il Redentore o Cristo il Redentore è un dipinto (olio su tavola, cm 77×57) realizzato intorno al 1533-1534 circa dal pittore veneziano Tiziano Vecellio, e attualmente conservato presso la Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze.

Si tratta di un’opera emblematica eseguita intorno alla prima metà del XVI secolo (1533-1534 circa) da Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1488/1490 – Venezia, 27 Agosto 1576), annoverato tra i principali interpreti del Rinascimento italiano e massimo esponente della c.d. scuola veneziana.

L’opera Il Redentore raffigura il Cristo, a mezza figura, in posizione diversa rispetto ad altre opere di uguale tematica, che si rinvengono nella tradizione culturale e artistica veneta e veneziana. La postura del corpo, plastica e monumentale, e lo sguardo fisso del Cristo sono rivolte verso destra, oltre la stessa tela, mentre l’atteggiamento appare calmo e silenzioso, quasi in contemplazione. I lineamenti gentili del viso, in particolare del naso, degli occhi e dell’arcata sopraccigliare, sembrano una perfetta idealizzazione della bellezza femminile. Sullo sfondo più scuro, emergono le calde tonalità cromatiche del tramonto.

L’applicazione del colore è volutamente studiata da Tiziano, di altissima qualità, con lo scopo di creare una maggiore incisività della rappresentazione che si rinviene nelle tonalità accese e dorate dell’incarnato del Cristo e nel blu del manto con le maniche rosse.

Infine, occorre citare i lunghi capelli del Cristo che ricadono sulle spalle, raffigurati come se fossero intrecciati.

La figura del Cristo Redentore presenta notevoli somiglianze con altre due opere, la prima appartenente al periodo giovanile del celebre maestro veneziano Tiziano Vecellio, e a firma dello stesso, ovvero il dipinto raffigurante Il Cristo della moneta, opera databile al 1516 circa, ed attualmente conservata nella Gemäldegalerie di Dresda, in Germania, mentre la seconda opera, ovvero il dipinto raffigurante il Cristo portacroce, databile al 1508-1509 circa, la cui attribuzione varia, secondo la critica, tra Giorgione o Tiziano, attualmente conservato nella Scuola Grande di San Rocco a Venezia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *