Il Trittico delle Alpi. Opera di Giovanni Segantini

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Il Trittico delle Alpi. Opera di Giovanni Segantini

“Il Trittico delle Alpi” è una opera del pittore Giovanni Segantini (Arco, 15 Gennaio 1858 – Monte Schafberg, 28 Settembre 1899), attualmente conservato presso il Museo Segantini di Saint Moriz, e rappresentato da tre enormi e suggestive tele, La Natura, La Vita e La Morte.

Le tre tele hanno come sfondo artistico –  naturale rispettivamente lo scenario montano di Soglio, il crepuscolo dello Schafberg, e il passo del Maloja.

Giovanni Segantini lavorò all’ opera per ben tre anni, precisamente dal 1897 al 1899, dopo un itinerario, intrapreso alla ricerca di quell’ ambìto contatto con la maestosità della natura, che lo porterà da Milano alla Brianza, fino ad arrivare alla Svizzera.

Qui nelle montagne, a tremila metri d’ altezza, Giovanni Segantini dipinge ” Il Trittico delle Alpi”, e lì trova successivamente la morte, in completa solitudine.

Giovanni Segantini nelle sue opere cerca di creare un contatto con la natura, nel senso sia visivo che fisico, tentando di riportare sulla tela la realtà  nella sua forma più pura. Nel contempo, grande attenzione pone ai suoi ideali, le sue verità più intime, quasi inconsce. Nelle sue tele cerca, pertanto, un connubio tra la realtà, intesa come verità, e aspirazione ideale. Tra le sue opere “ Il Trittico delle Alpi ” è il dipinto nel quale si manifesta questa forte aspirazione dell’ artista.

Giovanni Segantini è stato un maestro dello stile del divisionismo caratterizzato dalla separazione dei colori in singoli punti o meglio in linee che interagiscono fra di loro creando, attraverso l’ausilio della luce, un senso ottico.

Per comprendere appieno lo stile e le opere di Giovanni Segantini occorre riportare le sue stesse parole.

“Il mescolare i colori sulla tavolozza è una strada che conduce verso il nero: più puri saranno i colori che getteremo sulla tela, meglio condurremo il nostro dipinto verso la luce, l’ aria e la verità”.

E ancora.

” L’ arte è religione e guida lo spirito alle gioie contemplative del bello che è il buono e l’ amore.”

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