Interventi dedicati alla disabilità

Interventi dedicati alla disabilità

 

Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa ValdeseInterventi dedicati alla disabilità Deridere le Distanze autori di reato

Il progetto “Interventi dedicati alla disabilità” ha avuto inizio nel mese di Novembre 2020 e vede come attori principali le persone diversamente abili e gli adulti autori di reato sottoposti all’istituto della messa alla prova.
L’attività progettuale è in itinere, una evoluzione naturale di precedenti attività progettuali sociali destinate sempre a persone disabili adulti e persone sottoposte alla messa alla prova, nell’ambito di un processo di rieducazione e di reinserimento sociale.
L’evoluzione naturale dell’attività si concretizza con riferimento al contesto socio-culturale nel quale l’individuo disabile viene inserito e nel quale si rapporta alle altre persone non disabili, singoli componenti del gruppo, nell’ottica di uno scambio e di una crescita reciproca.Interventi dedicati alla disabilità Deridere le Distanze autori di reato

Ci teniamo a sottolineare come questa attività progettuale si è resa possibile grazie al contributo della Chiesa Valdese che con I Fondi dell’Otto per Mille ha inteso supportare questa entusiasmante esperienza volta alla rieducazione e reinserimento sociale delle persone (minori e adulti) beneficiari dell’istituto
della messa alla prova.

L’attività progettuale “Interventi dedicati alla disabilità” vuole promuovere il benessere e la qualità della vita delle persone adulte con disabilità, accostandosi e non sovrapponendosi, al lavoro e al costante impegno, materiale e morale, a carico delle famiglie.
Un primo obiettivo specifico è quello di allontanarsi dal concetto di malattia da curare, e dal concetto medico di handicap inteso in senso negativo, che presuppone una attività meramente assistenziale, per offrire alle persone adulte disabili dei punti di riferimento nell’ambito di un programma determinato che li vede come principali protagonisti e non come meri fruitori passivi; ulteriore finalità è quella di contrastare l’emarginazione delle persone disabili, offrendo loro attività concrete, ricreative ed educative, ovvero di aggregazione e di integrazione sociale, privilegiando sempre l’aspetto relazionale.
Il tempo libero delle persone disabili adulte diventa un tempo vuoto, spesso trascorso in casa, in solitudine, con i genitori, sovente di età avanzata; occorre, pertanto, che il tempo libero delle persone disabili adulte deve essere adeguatamente valorizzato come risorsa e riempito con attività sociali e culturali, di integrazione sociale e di promozione relazionale, nella ricerca di un nuovo equilibrio personale al di fuori della famiglia e della c.d. comfort zone.
D’altronde si tenta di attuare quanto già stabilito nella Legge 5 febbraio 1992, n. 104 “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” che tra le finalità si afferma che “previene e rimuove le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana, il raggiungimento della massima autonomia possibile e la partecipazione della persona handicappata alla vita della collettività, nonché la realizzazione dei diritti civili, politici e patrimoniali”; “persegue il recupero funzionale e sociale della persona affetta da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali e assicura i servizi e le prestazioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle minorazioni, nonché la tutela giuridica ed economica della persona handicappata” e “predispone interventi volti a superare stati di emarginazione e di esclusione sociale della persona handicappata”.
Nel circolo virtuoso messo in atto con l’attività progettuale si tende a conseguire anche l’ulteriore obiettivo specifico della responsabilizzazione delle persone adulte sottoposte alla messa alla prova, le quali avranno occasione di sperimentare il valore della solidarietà e dell’aiuto reciproco.
Proseguiamo con entusiasmo nello svolgimento delle citate attività, sperimentando la gioia e l’emozione di trovarci uniti, solidali ed integrati nel nome dell’inclusione sociale, della condivisione dell’arte e della cultura.

Non ci resta che ringraziare la Chiesa Valdese per aver reso possibile, attraverso il contributo concesso con i Fondi dell’Otto per Mille, questa entusiasmante esperienza progettuale.

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