Julie Victoire Daubié (Bains les Bains, 26 Marzo 1824 – Fontenoy-le-Château , 26 Agosto 1874) è stata una giornalista e scrittrice francese dell’Ottocento, grande attivista per la parità di genere e, in particolare per il riconoscimento alle donne del diritto di istruzione.
Julie Victoire Daubié passa alla storia quale prima donna ad accedere ad un corso di laura presso l’ Università di Lione.
Nasce in una famiglia borghese e, nonostante la perdita del padre quando ha solo pochi mesi di vita, Julie Victoire Daubié riesce comunque a studiare e ad istruirsi. Viene attratta sin da giovane dalle condizioni sociali delle donne che versano in una situazione di sudditanza/subordinazione verso il genere maschile, alimentata dalla mancanza di una istruzione, dalla impossibilità di accesso al sistema culturale e dalla precarietà delle loro condizioni di lavoro.
Le sue idee vengono rappresentate nel suo primo libro dal titolo “La povera donna nel XIX secolo”, il quale colpisce positivamente l’ attenzione di François Arles-Dufour, influente uomo d’ affari e persona impegnata nella lotta alle disuguaglianze sociali. Tutto ciò, in netta contrapposizione ai pregiudizi morali dell’epoca, garantisce a Julie Victoire Daubié l’accesso all’ Università di Lione. E proprio su questo punto, si narra che l’allora Ministro della Pubblica Istruzione, Gustave Rouland, si rifiutò di firmare il suo diploma di laurea e dovette intervenire François Arles-Dufour intercedendo con l’ Imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III.
La sua caparbietà e la sua determinazione agiscono da stimolo positivo affinchè le donne possono accedere ai corsi di studi universitari, fino ad allora riservato esclusivamente al genere maschile.
Al primo libro seguirà successivamente un secondo saggio intitolato “La povera donna nel XIX secolo da una povera donna” , pubblicato tra il 1866 e il 1869 e sempre incentrato sulle condizioni sociali delle donne, e sulle disparità di trattamento in ambito culturale, economico e lavorativo.
Julie Victoire Daubié: una donna tenace, forte, indipendente, fonda la sua personale battaglia per l’emancipazione femminile sul riconoscimento del diritto di istruzione a favore delle donne. A suo parere soltanto attraverso l’istruzione e l’educazione culturale le donne possono evadere da quello stato di limbo basato sull’ inferiorità sociale ed ambire agli stessi diritti, posizioni professionali e salariali degli uomini.
Se mi soffermo sulle date del periodo in cui si è cominciato a parlare di parità di genere e penso a oggi, penso che ci sia ancora tanto cammino da fare.
La Francia è stato il primo paese ad affrontare il problema della parità e dell’eguaglianza di genere. L’emancipazione femminile nasce lì e da quel paese si è poi sviluppata in tutto il resto dell’Europa. In Italia è arrivato molto poco di un processo complesso che investe la società sotto molteplici profili.