La Madonna dell’Umiltà

La Madonna dell'Umiltà

La Madonna dell’Umiltà. Opera di Stefano di Giovanni, detto il Sassetta – Pinacoteca Vaticana.

La Madonna dell’Umiltà è un dipinto (tempera e oro su tavola) realizzato nel 1435 circa dal pittore senese Stefano di Giovanni, detto il Sassetta, ed attualmente conservato nella Pinacoteca Vaticana, all’interno dei Musei Vaticani, Città del Vaticano, Roma.

Stefano di Giovanni, detto il Sassetta (Cortona o Siena, 1400 circa – Siena, 1450), è stato un celebre pittore italiano, annoverato quale maggiore esponente della pittura senese della prima metà del Quattrocento. Tra i suoi allievi si annovera il pittore senese Sano di Pietro.

Formatosi a Siena, viene certificata come sua prima opera il polittico Maestà dell’Arte della Lana per il Palazzo dell’Arte della Lana (databile al 1423), poi smembrato, con alcuni scomparti andati perduti ed altri conservati in diversi musei, come nella Pinacoteca Nazionale di Siena, al National Gallery of Victoria di Melbourne e nella Pinacoteca Vaticana di Roma.

Tra le sue opere principali occorre citare la Pala della Madonna della neve (databile tra il 1430 e il 1432), conservata nella Galleria degli Uffizi di Firenze; il maestoso Polittico di Borgo San Sepolcro, (50 tavole disposte su due facciate) realizzato tra il 1437 e il 1444 per l’altare maggiore della Chiesa di San Francesco a Sansepolcro (Arezzo), poi smembrato agli inizi dell’Ottocento; e i diversi dipinti raffiguranti la Madonna dell’Umiltà, eseguiti per devozione privata, conservati nei diversi musei del mondo, come nel Museo dell’Opera del Duomo di Siena (databile al 1430-1440); al Metropolitan Museum of Art di New York (databile al 1445-1450) e nella Pinacoteca Vaticana di Roma per l’appunto oppure i dipinti raffiguranti la Madonna dell’Umiltà con santi, di cui, in particolare due opere conservate nella National Gallery of Art di Washington e nella Gemäldegalerie di Berlino e nel Museo Diocesano di Cortona.

Il dipinto La Madonna dell’Umiltà raffigura, su un fondo oro, la Vergine seduta in terra, su un tappetto riccamente decorato, mentre stringe tra le braccia il Bambino. L’attenzione deve essere necessariamente focalizzata sull’intimo dialogo di gesti e di sguardi tra la Vergine e il Bambino Gesù, il quale stringe con le manine il mantello scuro della madre.

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