” La montagna di Sainte Victoire” costituisce l’oggetto di una serie di quadri, tra disegni, acquerelli e dipinti a olio, che Paul Cézanne realizza negli ultimi anni della sua vita tra il 1882 e il 1906 (anno della sua morte).
L’imponente ammasso roccioso, con la sua cima leggermente spostata verso destra, sito in località Les Lauves nei pressi di Aix en Provence rappresenta uno dei temi più cari della pittura di Paul Cézanne. Il pittore con una propensione solitaria, a tratti quasi ossessiva, immortala “ La montagna di Sainte Victoire” da diversi punti di vista, da diverse angolazioni. Una rielaborazione artistica che passa principalmente attraverso il colore come strumento fondamentale per mettere in risalto le forme.
“Procedo molto lentamente, perché la natura è per me estremamente complessa, e i progressi da fare sono infiniti. Non basta vedere bene il proprio modello, bisogna anche sentirlo con esattezza, e poi esprimersi con forza e chiarezza”.
In tutte le rappresentazione della “ La montagna di Sainte Victoire” di cui gli esempi più famosi sono esposti al Metropolitan Museum di New York (1882-1885), al Museum of Art de Philadelphieal (anno 1904) al Kunsthaus di Zurigo (anno 1905) e al Kunstmuseum di Basilea (anno 1904-1906) domina il contrasto cromatico a cui si accompagna una sovrapposizione delle forme. La frammentazione del colore crea un naturale effetto cromatico, dominato da luce ed ombra. I contorni non sono netti, ma sempre sfumati e imprigionati nelle tonalità di colore, dal quale ricevono la carica necessaria per esprimere la loro forza e intensità. Il monte Sainte Victoire rimane sempre sullo sfondo perfettamente riconoscibile evidenziato con ampie pennellate di azzurri, di blu, di bianchi mentre la valle è costituita da macchie di colore che suggeriscono le forme delle case così come degli alberi. Attraverso le pennellate di colore Paul Cézanne afferma:
“Ho voluto legare le linee fuggenti della natura”
e ancora
“Il disegno ed il colore non sono affatto distinti. Man mano che si dipinge, si disegna. Più il colore diventa armonioso, più il disegno si fa preciso”.