Leonessa che dilania un arabo è una incisione (cera molle, mm 205×276) realizzato nel 1849 dal pittore francese Eugène Delacroix, ed attualmente conservato nel Museo dell’Abbazia del Valvisciolo, in provincia di Latina.
Eugène Delacroix (Charenton-Saint-Maurice, 26 Aprile 1798 – Parigi, 13 Agosto 1863), è stato un celebre pittore francese, considerato il principale esponente del Romanticismo francese. Molto vicino allo stile di Rubens e di Raffaello, e amico di Théodore Géricault sperimenta tutte le tecniche dalla pittura ad olio all’affresco, con tematiche che vanno dalla storia a soggetti di genere e soggetti di animali. Eugène Delacroix si afferma anche come acquafortista con circa venti incisioni (utilizzando l’acquatinta e la cera molle), litografo con ben diciannove litografie, illustratore delle opere di William Shakespeare, di Walter Scott e del tedesco Johann Wolfgang von Goethe.
Tra le sue opere principali occorre ricordare il dipinto raffigurante La barca di Dante (databile al 1822) e conservato al Musée du Louvre di Parigi; il dipinto raffigurante Giovane orfana al cimitero (databile al 1823-1824), conservato al Musée du Louvre di Parigi; il dipinto raffigurante Il massacro di Scio (databile al 1824), conservato al Musée du Louvre di Parigi; il dipinto raffigurante La Libertà che guida il popolo (databile al 1830), conservato al Musée du Louvre di Parigi; il dipinto raffigurante il Naufragio di Don Juan (databile al 1840), conservato al Musée du Louvre di Parigi; il dipinto raffigurante Il rapimento di Rebecca (databile al 1846), conservato nel Metropolitan Museum of Art di New York; il dipinto raffigurante I due Foscari (databile al 1855), conservato al Musée Condé di Chantilly; la Lotta di Giacobbe con l’angelo (databile al 1853-1861), eseguita nella Chiesa di Saint Sulpice a Parigi.
Leonessa che dilania un arabo raffigura una cruenta scena animalesca con il sapore d’oriente, tanto caro al pittore francese e che aveva avuto modo di osservare e di imparare durante il suo viaggio in Nord Africa nel 1832.