Lo Specchio: uno dei simboli nelle opere d’ arte

Per il ciclo come, cosa, perché in un opera d’arte, proviamo a parlare di un altro simbolo lo SPECCHIO.

Dal latino speculu(m) deriva dal verbo specere “osservare” “speculare”; il simbolo invece deriva dal mito greco di Narciso e nel Rinascimento diventa un’immagine allegorica della pittura.

Si può dire che lo specchio è un simbolo dai molti significati, può rappresentare la conoscenza interiore o riflessiva, la bellezza e la virtù ma anche il vizio e la vanità infatti tra le divinità ad esso correlate troviamo Narciso, Afrodite, Maria Maddalena e Satana quindi bellezza, morte, vanità, lussuria ma anche prudenza, scienza, conoscenza riflessiva, inconscio.

L’ ambivalenza e la molteplicità dei significati che racchiude si riflettono nella ricca iconografia che dal Medioevo ai giorni nostri tenta di rappresentarlo.

lo specchio

Narciso

Poniamo l’ accento sul doppio significato quello morale e quello conoscitivo.

Nel primo lo specchio ha una accezione negativa attraverso il mito di Narciso ben rappresentato dal Caravaggio (opera databile al 1599 / 1600 circa);

 

 

 

lo specchio

La Superbia

o ancora le allegorie di una serie di peccati, quali la lussuria, la vanità e la superbia;

in tal senso si riporta H. Bosch “La Superbia”, opera databile al 1500 / 1525 la quale fa parte di una opera più ampia,  I sette peccati capitali” dove lo specchio è sorretto dalla mano del diavolo.

 

 

lo specchio

Donna allo specchio

e  ancora, a titolo di esempio, citiamo uno tra gli artisti più affermati e conosciuti, Tiziano ” Donna allo specchio “ opera databile al 1512/1515.

lo specchio

Maddalena Penitente

Se, invece ci soffermiamo sul secondo significato, quello propriamente conoscitivo, lo specchio assume al contrario una accezione positiva come simbolo di conoscenza interiore e, a titolo di esempio vale la pena citare George de la Tour “Maddalena Penitente” opera databile al 1640 circa;

 

 

 

lo specchio

La dama di Shalott

oppure iniziatica (lo specchio magico) ad esempio William Holman Hunt “La dama di Shalott” opera databile al 1886/1905; invero, la dama di Shalott poteva vedere chi si avvicinava al suo castello solo attraverso lo specchio magico infatti lo specchio è il diaframma tra due dimensioni, il mondo delle idee e quello della realtà sensibile suo pallido riflesso.

Chissà, cosa vedremo la prossima volta allo specchio?

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