La Madonna dell’Impannata è un dipinto (olio su tavola, cm 158×125) realizzato nel 1511 dal pittore urbinate Raffaello Sanzio e aiuti, e attualmente conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti, a Firenze.
Il titolo dell’opera deriva dall’immagine sullo sfondo della finestra “impannata“, ovvero chiusa con riquadri di tela o carta su un telaio di legno, solitamente disposti per proteggersi dal freddo.
La Madonna dell’Impannata viene realizzata durante il periodo romano di Raffello Sanzio, grande esponente del Rinascimento italiano, su commissione del ricco banchiere, importante mecenate e collezionista d’arte di origine fiorentina Bindo Altoviti nel 1511, anno delle nozze di quest’ultimo con Fiammetta Soderini. Il dipinto viene inviato a Firenze e nel 1568 viene confiscato da Cosimo I unitamente ad altri beni degli Altoviti.
Oltre a questa opera il Sanzio realizza anche il Ritratto di Bindo Altoviti, databile al 1515 circa e conservato nella National Gallery of Art di Washington.
Il dipinto la Madonna dell’Impannata rimane incompiuto nella bottega del Sanzio, presumibilmente troppo impegnato nelle commissioni del banchiere Agostino Chigi, e viene completato dai suoi allievi.
Lo schema compositivo dell’opera, una sorta di cerchio ideale viene predisposto unicamente dal Sanzio, (mentre l’esecuzione pittorica è interamente attribuita ai suoi allievi) e prevede una serie di personaggi con al centro il Bambino Gesù. La Vergine porge il Bambino all’anziana Santa Elisabetta (secondo alcuni, in particolare il Vasari, si tratterebbe di Sant’Anna, madre di Maria), mentre alle sue spalle è raffigurata Santa Caterina d’Alessandria (per alcuni studiosi e critici si tratterebbe di Santa Brigida); quest’ultima indossa il c.d. soggólo, un copricapo con una fascia che passa sotto il collo e il mento e raccoglie i capelli sulla sommità del capo, tipica delle donne sposate.
Tutti le figure dialogano tra loro con sguardi e gesti, mentre San Giovannino, figlio di Elisabetta, in basso a destra, fuoriesce da questo schema e rivolge il suo sguardo verso lo spettatore mentre indica con la mano sinistra il piccolo Gesù e con la mano destra regge una croce astile.