Notturno in nero e oro. Opera di James Abbott McNeill Whistler

Notturno in nero e oro Beatrice Godwin WhistlerNotturno in nero e oro – Il razzo cadente” (Nocturne in Black and Gold – The Falling Rocket) è un dipinto (olio su tela, cm 60,3×46,6) realizzato tra il 1872 e il 1877 dal pittore americano James Abbott McNeill Whistler, ed attualmente conservato presso il Detroit Institute of Arts di Detroit.

Il dipinto “Notturno in nero e oro – Il razzo cadente” è stato oggetto del famoso processo per diffamazione che ha visto contrapporsi, da un lato il critico d’arte più celebre e rinomato dell’epoca vittoriana, John Ruskin il quale critica aspramente il dipinto paragonandolo ad “un barattolo di vernice sbattuto in faccia al pubblico” e dall’altro lato l’artista americano James Abbott McNeill Whistler che lo cita in giudizio per ottenere il risarcimento del danno subito.

La querelle sfocia in un processo articolato e complesso; alla fine la domanda di James Abbott McNeill Whistler viene accolta e lo stesso riceve esclusivamente un indennizzo simbolico di uno scellino, mentre subisce un ingente danno sotto il profilo economico, dovendo contribuire al pagamento delle esose spese processuali. Qualche anno dopo il pittore americano dichiara la bancarotta, finendo sul lastrico.

Il dipinto  “Notturno in nero e oro – Il razzo cadente” raffigura un fuoco d’artificio, con i suoi barlumi e le sue scintille, esploso in una notte londinese. Le tonalità cromatiche dell’oro, dell’ocra, del verde, del grigio e del nero emergono con violenza sulla tela diradando la fitta nebbia di Londra.

In particolare l’esplosione del fuoco d’artificio crea una serie di striature su un fondo scuro simili a molte stelle cadenti, donando all’opera, nel suo complesso, una sensazione di armonia e di romanticismo.

L’obiettivo del pittore americano James Abbott McNeill Whistler è quello di riportare sulla tela un arraggiamento di colori (che danno vita a forme indefinite e che spetta all’osservatore capire ed interpretare) dal quale deriva il titolo melodico dell’opera: “Notturno”.

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