
Pietà (o Cristo morto sorretto da Maria e Giovanni). Opera di Giovanni Bellini. Pinacoteca di Brera a Milano.
La Pietà (o Cristo morto sorretto da Maria e Giovanni) è un dipinto (tempera su tavola, cm 86×107) realizzato nel 1460 circa dal pittore veneziano Giovanni Bellini, ed attualmente conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano.
Giovanni Bellini, noto anche con il nome Giambellino (Venezia, 1433 circa – Venezia, 26 Novembre 1516), è stato un celebre e rinomato pittore di origine veneziana, annoverato tra i principali esponenti del Rinascimento italiano, in generale, e della pittura veneziana, in particolare. Figlio del pittore Iacopo Bellini, si forma presso la bottega paterna e, in parte subisce l’influenza del pittore padovano Andrea Mantegna, suo cognato.
La sua produzione artistica (assai numerosa) è, per lo più, incentrata sulla tematica religiosa, e in tal senso, occorre citare le varie Madonne col Bambino, conservate nelle chiese e nei musei di tutto il mondo, e il gruppo delle Pietà. In particolare tra le sue opere principali vi sono il dipinto raffigurante il Compianto sul Cristo morto (datato 1473-1476), conservato presso la Pinacoteca Vaticana; il dipinto raffigurante la Madonna col Bambino (datato 1455 circa), conservato presso la Pinacoteca Malaspina a Pavia; il dipinto raffigurante la Madonna Lehman (datato 1470 circa), conservato presso il Metropolitan Museum of Art di New York; il dipinto raffigurante la Madonna greca (datato 1460-1470 circa), conservato presso la Pinacoteca di Brera a Milano; il dipinto raffigurante Il sangue del Redentore (datato 1460-1465), conservato nella National Gallery di Londra; il dipinto raffigurante La Pietà (datato 1470 circa), conservato presso il Museo della città di Rimini; il dipinto raffigurante la Trasfigurazione (datato 1480-1485 circa), conservato presso il Museo di Capodimonte a Napoli; il dipinto raffigurante La Madonna col Bambino tra le sante Maria Maddalena e Orsola (datato 1490), conservato nel Museo del Prado a Madrid; il dipinto raffigurante I Santi Cristoforo, Girolamo e Ludovico di Tolosa (datato 1513), conservato nella chiesa di San Giovanni Crisostomo a Venezia; il dipinto raffigurante il Compianto sul Cristo morto (datato 1515-1516), conservato nelle Gallerie dell’Accademia a Venezia.
Il dipinto la Pietà (o Cristo morto sorretto da Maria e Giovanni), viene eseguito durante il periodo giovanile di Giovanni Bellini e risente, in parte, dell’influenza del cognato Andrea Mantegna; l’opera raffigura il Cristo, esanime, sorretto a destra da San Giovanni e a sinistra dalla Vergine Maria. Il senso di pathos e di dolore emerge chiaramente dalle forme, dalle espressioni (in particolare quella della Vergine Maria con il viso accostato a quello del figlio) e dalle tonalità cromatiche (in particolare il mantello scuro e il vestito rosso della Vergine, il mantello blu di San Giovanni e il colorito roseo/beige del corpo nudo del Cristo, deposto dalla croce e su quale si riflette il gioco di ombre e luce).
In primissimo piano è raffigurata la mano del Cristo, sulla quale sono visibili i segni dei chiodi, poggiata su una balaustra in marmo. La scena non è attinta dai Vangeli e trova un significato nella dicitura sopra la balaustra, tratta dal libro delle Elegie di Properzio, celebre poeta dell’età augustea: “HAEC FERE QVVM GEMITVS TVRGENTIA LVMINA PROMANT / BELLINI POTERAT FLERE IOANNIS OPVS” (tradotta in “Questi occhi gonfi quasi emetteranno gemiti, quest’opera di Giovanni Bellini potrà spargere lacrime“), rinviando al sentimento di pianto e di emozione che l’opera suscita nello spettatore.