Rasiglia è un caratteristico borgo montano situato a oltre 600 metri sul livello del mare nella valle del fiume Menotre nel comune di Foligno, in provincia di Perugia, in Umbria.
Le origini di Rasiglia sono medioevali, e risalgono al XIII secolo quando risulta citata nei documenti conservati nell’archivio dell’Abbazia di Sassovivo come “curtis de Rasilia“; oggi il borgo è abitato soltanto da pochissime persone, poco più di una quarantina.
La presenza di ruscelli, piccole cascate e corsi d’acqua che scorrono accanto alle facciate esterne delle case le è valso l’appellativo della “piccola Venezia dell’Umbria“.
Ne consegue che la caratteristica principale di Rasiglia è l’abbondante presenza dell’acqua, proveniente, in particolare, dalla sorgente di Capovena nella parte alta fino al fiume Menotre, elemento che differenzia, in termini di unicità, il borgo dagli altri presenti nella stessa regione e che ha consentito lo sviluppo dell’economia e dell’artigianato locale (in particolare con mulini, opifici e tintorie, tutti attivi fino alla prima metà del Novecento).
A seguito del terremoto del 1997 il borgo di Rasiglia ha rischiato di essere abbandonato, con conseguente migrazione della popolazione verso Foligno e Assisi, ma grazie ai vari interventi e alle sue caratteristiche naturali oggi è uno dei posti più visitati e fotografati dai turisti italiani e stranieri.
Nel borgo, da percorrere rigorosamente a piedi, è possibile camminare tra gli stretti vicoli, immersi nella natura, attraversati da canali, ascoltare il rumore dell’acqua sulla pietra e ammirare i vecchi mulini per la macinatura del grano, l’antica peschiera, il lavatoio oltre ai resti del Castello dei Trinci, con le antiche mura di cinta e la torre, risalente alla metà del Quattrocento edificato dalla famiglia dei Trinci, signori di Foligno tra il 1305 e il 1439, in posizione di controllo e di difesa dell’intera valle del Menotre.