Ritratto di gentiluomo è un dipinto (olio su tavola), realizzato nel 1545 circa dal pittore fiorentino Francesco Salviati e conservato nel Museo nazionale di Capodimonte di Napoli.
Francesco de’ Rossi, detto Il Salviati (Firenze, 1510 – Roma, 11 novembre 1563), è stato un celebre pittore italiano, annoverato tra i maggiori esponenti del tardo manierismo. Si forma a Firenze presso la bottega del pittore Giuliano Bugiardini, dove conosce un giovanissimo Giorgio Vasari, appena giunto a Firenze, con il quale stringe una forte amicizia. Proprio insieme al fedele amico Giorgio Vasari recupera i tre pezzi del braccio del David di Michelangelo che era stato danneggiato durante i tumulti del 1527 per scacciare i Medici dalla città di Firenze, che viene ricomposto nel 1543 con il contributo di Cosimo I Medici.
Successivamente diventa allievo di Andrea del Sarto, sempre a Firenze. Nel 1531 si trasferisce a Roma, presso il cardinale Giovanni Salviati, dal quale prende il nome.
Tra le sue opere principali occorre ricordare il Compianto sul Cristo morto, databile 1539-1540, conservato presso la Pinacoteca di Brera a Milano; la Carità, databile al 1545, conservata nella Galleria degli Uffizi di Firenze; la Deposizione, databile tra il 1549 e il 1550, e conservata all’interno della Chiesa di Santa Maria dell’Anima a Roma; il dipinto raffigurante l’Annunciazione, databile al 1533 circa, conservato nella Chiesa di San Francesco a Ripa a Roma; la Visitazione, realizzata intorno al 1538 circa con Iacopino del Conte, e conservata nell’oratorio della Chiesa di San Giovanni Decollato; le Tre Parche, databile al 1550 circa e conservato nella Galleria Palatina di Firenze; le Nozze di Cana, databile al 1551-1552, conservato nel refettorio della Chiesa di San Salvatore in Lauro; le decorazioni nella Sala dei Fasti Farnesiani (databile al 1560), a Palazzo Farnese; gli affreschi in Palazzo Ricci-Sacchetti, databile al 1553-1555 a Roma; le Storie della Vergine, databile al 1562-1563 per la Chiesa di San Marcello al Corso.
Francesco Salviati muore l’11 novembre 1563 a Roma ed è sepolto nella Chiesa di San Girolamo della Carità.
Il dipinto Ritratto di gentiluomo è con molta probabilità un autoritratto dell’artista in abiti da gentiluomo con la mano destra poggiata sull’elsa della spada.