Sexting: riflessioni dal punto di vista legale

sextingIl Sexting è un fenomeno in progressiva diffusione tra i giovani anche in Italia. Sexting è una parola che deriva dall’unione di due parole inglesi: “sex” – sesso –   “texting” – pubblicare testo.

Si sostanzia in un’attività che viene svolta con i cellullari o Internet, e che consiste nella trasmissione e nello scambio attraverso Social Networks o servizi di messaggeria, quali a titolo esemplificativo Facebook, Whatsapp o Snapchat, di immagini o video erotici di sé stessi.

Si tratta di un fenomeno che richiede molta attenzione da parte degli adulti genitori e degli insegnanti, per i rischi che il Sexting può comportare per i giovani adolescenti. 

Se infatti in altri Paesi Europei il Sexting è ampiamente diffuso da anni, anche in Italia il fenomeno sta assumendo connotati allarmanti per la popolazione adolescenziale.

Nel 2014 il Telefono Azzurro e Doxa Kids ha svolto un’accurata indagine sul fenomeno ed è emerso che il 35,9% dei ragazzi conosce qualcuno che ha fatto sexting.

Con un campione più ridotto, comprendente giovani studenti di 5 Scuole del territorio laziale, anche la nostra associazione, Aletes Onlus, ha condotto un’indagine con questionari anonimi a risposta aperta.

E’ stato chiesto ai giovani studenti, a fronte di diverse azioni possibili in Internet e aventi tutte profili di pericolosità e/o illegittimità, di scegliere quella che ritenevano legittima ed esente da rischi.

Ebbene, il 35% ca. degli studenti intervistati ha optato per il Sexting, dichiarando che se c’è il consenso reciproco di chi si scambia le immagini o i video sessualmente espliciti non c’è nulla da temere anche in ragione della fiducia riposta nel destinatario delle immagini.

A conforto della bontà delle risultanze dell’indagine condotta da Aletes Onlus, giova sottolineare che, con un più ampio campione, il Telefono Azzurro già nel 2012 aveva svolto un’analoga indagine che aveva dato fondamentalmente gli stessi esiti.

I genitori, d’altro canto, non sembrano riuscire a stare al passo con i tempi.

Il Sexting è fenomeno che coinvolge la sfera dell’identità personale e dello sviluppo sessuale ma in stretta concatenazione con l’utilizzo, sovente inconsapevole, delle nuove tecnologie.

Questo binomio rende ancor più difficile per i genitori rendersi conto dei fenomeni comportamentali che riguardano i figli nella loro interazione tecnologica con i coetanei.

L’educazione ad un uso responsabile delle nuove tecnologie dovrebbe, in tal senso, coinvolgere sia i ragazzi ma anche i genitori e gli insegnanti.

In fondo parliamo di due generazioni a confronto molto distanti tra loro: una volta i rischi maggiori per un adolescente si ponevano quando era fuori casa, ma oggi, le nuove tecnologie hanno portato questi rischi all’interno delle mura domestiche laddove i genitori pensano che i figli siano al sicuro.

I rischi per i giovani adolescenti che praticano il Sexting sono molteplici.

Il Sexting: viralità della rete

Il Sexting riguarda immagini o video sessualmente espliciti che ritraggono nella maggior parte dei casi gli stessi adolescenti che li inviano con il cellulare o tramite Social Networks al partner ovvero ad amici o amiche.

Uno dei problemi riguarda l’impossibilità, anche poco dopo averle inviate, di cancellare ed eliminare definitivamente le suddette immagini o video. Una volta scaricate, anche se fisicamente eliminate dal dispositivo cellulare o pc, restano impresse nella memoria del dispositivo.

Le suddette immagini potrebbero essere tirate fuori dalla memoria del dispositivo anche a distanza di anni, e utilizzate, da un male intenzionato, per rovinare la reputazione della persona ritratta ovvero per creargli problemi sul lavoro.

Inoltre, colui che riceve le immagini o il video potrebbe condividerle con altri destinatari e potrebbero fare il giro della rete in breve tempo, con l’ulteriore rischio di entrare nella sfera di disponibilità di adulti che nutrono interessi morbosi per i giovani adolescenti.

 

Il Sexiting: sextortion – melestatori sessuali on line – pedofili e fruitori di materiale pedopornografico

La rete è neutrale: ci si trova dinanzi ad uno schermo e i rapporti sono spersonalizzati al punto da agevolare il rischio di rimanere vittime di inganni sulla reale identità dell’interlocutore in chat.

Molti giovani adolescenti intervistati affermano che il Sexting in fondo non presenta problemi perché le immagini vengono inviate ad una persona coetanea di cui ci si fida. Questo può essere il caso di due adolescenti fidanzati che, via cellulare o Internet, si inviano e scambiano immagini che li ritraggono nudi ovvero durante momenti della loro reciproca intimità sessuale.

Ma se la relazione si chiude rovinosamente, cosa accade ove uno dei due decide di vendicarsi impiegando proprio quelle immagini o quei video? Può accadere ed è accaduto che uno dei due venga minacciato di diffondere in rete quelle immagini per costringere la vittima a fare qualcosa contro la sua volontà e addirittura a suo danno.

Così come può accadere che un adulto, dissimulando la propria identità e fingendosi un adolescente, spinga un altro adolescente ad inviargli immagini spinte, e una volta ottenute minacci il reale adolescente di renderle pubbliche sui Social Netwoks per estorcergli del denaro ovvero per costringerlo ad incontrarlo.

Si tratta di fenomeni di estorsione legati al Sexting di cui gli adolescenti sembrano essere completamente ignari.

L’estorsione è solo uno dei gravissimi reati tra i quali si può rimanere vittime nella pratica del Sexting.

La viralità delle immagini immesse in rete tende a produrre un’immagine dell’adolescente tale da attirare le attenzioni di male intenzionati.

L’adulto che si è finto adolescente e ha avuto da un altro adolescente le sue immagini che lo ritraggono nell’intimità, può minacciare il giovane di pubblicare quelle immagini in rete se non si sottopone a sesso on line.

Parliamo, in questo caso, di un adulto che attraverso l’estorsione costringe un minorenne al sesso on line con tutto quanto ne deriva in termini di molestie sessuali, e detenzione e produzione di materiale pedopornografico.

Se poi la minaccia è tesa all’adescamento reale, il problema si fa ancora più serio, trovandosi il giovane esposto al rischio di un incontro ravvicinato con un pedofilo.

Il Sexting: i rischi di violare norme penale a tutela dell’integrità sessuale dei minori

Insomma, il Sexting ha ad oggetto immagini sessualmente esplicite e sovente i giovani adolescenti non sono consapevoli dei risvolti legali che può determinare la detenzione e la diffusione di immagini del genere quando ritraggono minorenni.

Infatti, si può rendere autore del reato di pedopornografia non solo un adulto, ma anche un minorenne che invia foto o filmati pornografici.

Quindi anche tra i giovani minorenni, il Sexting può essere considerato diffusione di materiale pedopornografico, soprattutto per chi posta, scarica e condivide le immagini rendendole pubbliche.

Il Sexting: cosa possono fare i genitori

Il Sexting è un fenomeno allarmante per affrontare il quale oltre a programmi di educazione all’uso responsabile delle nuove tecnologie rivolti ai giovani, si impone, altresì un costante impegno anche da parte degli adulti.

Un adulto privo di qualsivoglia elemento di cittadinanza digitale rischia di trovarsi sprovvisto degli arnesi per aiutare il figlio a navigare in modo responsabile su Internet e a fare un uso consapevole delle nuove tecnologie.

Il dialogo tra genitori e figli oggi dovrebbe coinvolgere non solo gli aspetti legati alla quotidianità della vita reale del figlio, ma anche alla quotidianità della “vita virtuale” del figlio, perché la rete ingloba gran parte della vita degli adolescenti.

Così come il genitore è attento nell’offrire al figlio informazioni per la sicurezza di quando inizia ad uscire da solo con gli amici, dovrebbe fare altrettanto dal momento in cui il figlio diventa fruitore delle nuove tecnologie.

Parlare di Internet e far capire ai figli che il materiale che circola sulla rete è pressochè impossibile da eliminare ed ivi resterà per sempre è molto importante.

Spesso si sottovaluta l’importanza del diritto all’oblio di cui pure si discute tanto tra gli addetti ai lavori. Il diritto di vedere eliminate informazioni che ci riguardano da Internet: se ne parla proprio perché è di difficile attuazione.

Una volta si diceva ai bambini: “non accettare caramelle dagli sconosciuti”. Oggi dovremmo dire “non accettare l’amicizia sui Social Networks dagli sconosciuti” anche se in apparenza simpatici e gioviali.

Invitare i figli ad essere attenti alle amicizie reali è importante quanto invitarli ad essere estremamente selettivi nelle amicizie virtuali.

Ma riflettendoci bene, il Sexting ha anche a che fare con la consapevolezza di essere gelosi custodi della propria identità personale, affettiva e sessuale.

Si lega, come argomento di dialogo tra figli e genitori, il tema della privacy.

Il diritto alla privacy non è un ornamento legale, ma tutela l’identità personale da indebite ingerenze.

Ma il primo custode dell’identità personale è la persona stessa.

In fondo educare al rispetto dalla privacy significa educare al rispetto di sé stessi e degli altri.

Con il Sexting l’adolescente si priva di un pezzo importante della propria sfera privata, in quanto, nel momento stesso in cui ha inviato le immagini di sé, ne ha perso la disponibilità.

Non da ultimo, bensì di fondamentale importanza, è una buona educazione affettiva e sessuale, rispetto alla quale i genitori sono spesso portati ad avere una sorta di idiosincrasia, forse dovuta alle difficoltà dell’argomento.

E’ fondamentale che i genitori siano sempre al fianco dei figli anche quando i paventati rischi inerenti al Sexting si siano tramutati in realtà, ed ancor prima, affinchè il giovane adolescente non tema la reazione negativa dei genitori.

Molti giovani adolescenti non parlano dei propri problemi per paura di essere puniti dai genitori.

Avvicinare sin da subito i figli all’idea degli Enti Istituzionali di tutela per i minorenni in difficoltà: dagli insegnanti, alle forze dell’ordine in modo tale che, anche qualora il timore della reazione del genitore sia troppo forte, il giovane sia in grado di ricorrere all’aiuto concreto di chi istituzionalmente è deputato a tale compito.

Agli Enti Istituzionali si affianca l’opera delle Associazioni cui è possibile rivolgersi per essere supportati in caso di aiuto.

Aletes Onlus è da diversi anni impegnata nello svolgimento di progetti di educazione all’uso responsabile delle nuove tecnologie nelle scuole del territorio laziale e si avvale di professionisti psicologi e legali.

Non esitate a contattarci in caso di necessità.

 

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