Testa di Antinoo-Bacco

Testa di Antinoo-Bacco

Testa di Antinoo-Bacco. Musei Capitolini, Pinacoteca Capitolina di Roma.

Testa di Antinoo-Bacco è una statua risalente al periodo Adriano (117-138 a.C.) e conservata nei Musei Capitolini, Pinacoteca Capitolina di Roma.

Antinoo (Claudiopoli, 27 Novembre 110 o 111 d.C. – Egitto, 30 Ottobre 130 d.C.) è stato un giovane greco originario della Bitinia, in Asia Minore, passato alla storia per essere stato l’amante dell’imperatore romano Publio Elio Traiano Adriano.

L’incontro tra Antinoo e l’imperatore Adriano avviene nel 123 d.C. alla corte imperiale e dove ben presto il giovane greco diviene (intorno al 128 d.C.) il “favorito” dell’imperatore tanto da accompagnarlo in tutti i suoi viaggi, dall’Africa alla Grecia e in Egitto.

Proprio in quest’ultimo viaggio nel 130 d.C. Antinoo muore in circostanze misteriose, a seguito di caduta ed annegamento nelle acque del fiume Nilo (suicidio???, assassinio??? o un semplice incidente???). Certamente l’imperatore Adriano rimane fortemente addolorato da tale evento arrivando a divinizzare il giovane, in primo luogo edificando in sua memoria una città sulle rive del Nilo, nei pressi del luogo in cui il giovane amante muore annegato; la città prende il nome di Antinoopolis (o Antinopoli).

Dopo la sua misteriosa morte l’imperatore Adriano divinizzò il giovane paragonandolo a diverse divinità; in tal senso numerose sono le statue, i busti e le diverse opere d’arte in miniatura raffiguranti il giovane ragazzo greco amante dell’imperatore, volute dallo stesso e realizzate fino al 138 d.C. (anno della morte di Adriano), molti provenienti da Villa Adriana e giunte fino ai nostri giorni. Si tratta, nel complesso, di una serie di opere che  mostrano l’amore ma anche l’ossessione di Adriano verso il giovane greco.

In particolare la statua raffigurante Antinoo come Aristeo, conservata presso il Museo del Louvre di Parigi; la statua raffigurante Antinoo come Dioniso, conosciuto come “Antinoo Lansdowne“, conservato al Fitzwilliam Museum di Cambridge; la statua di Antinoo come Osiride conservata a Roma presso il Museo Gregoriano Egizio, all’interno dei Musei Vaticani (Osiride, il dio egizio che muore annegato nel Nilo, assassinato dal fratello minore, per poi tornare in vita grazie alle pratiche magiche delle sorelle Iside e Nefti); Antinoo in veste di Silvano, conservato nel Museo nazionale romano di Palazzo Massimo; l’Obelisco del Pincio situato su Viale dell’Obelisco, al Pincio, all’interno di Villa Borghese che contiene iscrizioni in geroglifico sui quattro lati che raccontano la vita di Antinoo e la sua morte oltre alla edificazione della città di Antinopoli.

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