Veronica Franco (Venezia, 1546 – Venezia, 22 Luglio 1591) è stata una famosa poetessa, scrittrice ma anche una delle cortigiane più importanti della potente citta lagunare del cinquecento.
Veronica Franco nasce in una famiglia che appartiene alla classe sociale dei cittadini originari, ponendosi a metà strada tra la borghesia e il popolo. In giovane età Veronica Franco si sposa con il medico Paolo Panizza, ma il matrimonio ha breve durata e si conclude poco dopo.
La madre, Paola Fracassa è una cortigiana e avvia la figlia alla stessa professione. In quel periodo storico la società veneziana cinquecentesca annovera due diverse categorie di cortigiane: quelle oneste (o meglio definite dignitose) che appartengono ad un ceto sociale più elevato e intellettuale, e quelle di lume (così chiamate perchè accendono una candela alla finestra) che appartengono al ceto basso della popolazione.
Veronica Franco appartiene alla prima categoria, ovvero quella delle cortigiane oneste così come testimonia il Catalogo de tutte le principal et più honorate cortigiane di Venetia del 1565, nel quale sono elencati i nomi e i prezzi delle cortigiane più famose di Venezia.
E’ una donna che vanta una cultura raffinata, è riuscita a studiare e ad istruirsi, in sostanza è una intellettuale. Ne consegue che dalla sua camera da letto passano i più celebri intellettuali, artisti, scrittori e nobili dell’epoca, tra i quali il re Enrico III di Francia.
Tra i suoi scritti si annoverano due volumi di poesia: Terze rime nel 1575 e Lettere familiari a diversi nel 1580. In questo stesso anno Veronica Franco viene accusata di stregoneria e per lei si apre il processo davanti l’Inquisizione che si conclude con la sua assoluzione grazie anche alle numerose conoscenze e amicizie che può vantare nell’ambito della nobiltà veneziana.
Negli ultimi anni della sua vita uno dei suoi più grandi desideri è quello di fondare uno alloggio per ex cortigiane di lume e donne indigenti e povere ma non trovò mai realizzazione.
A Veronica Franco si ispira il libro di Margareth Rosenthal “The Honest Courtesan“.