Chiesa di Santa Maria in Cappella a Roma

Chiesa di Santa Maria in Cappella roma point of view

Chiesa di Santa Maria in Cappella

La Chiesa di Santa Maria in Cappella, dedicata alla Vergine, si trova a Roma, nel Vicolo di Santa Maria in Cappella 6, nei pressi della Basilica di Santa Cecilia in Trastevere, nel rione Trastevere.

La consacrazione della Chiesa di Santa Maria in Cappella ha origini molto antiche e risale al 25 Marzo del 1090 sotto il pontificato di Papa Urbano II, (al secolo Eudes de Châtillon) con il nome di “Santa Maria ad pineam” (ovvero Santa Maria  presso la pigna) come si evince da una iscrizione posta sul lato destro all’entrata dell’edificio. L’odierno nome della chiesa potrebbe derivare da un inciso contenuto nell’iscrizione all’entrata “quae Appella” poi trasformato nel gergo popolare “in Cappella” o, ancora, dalla circostanza che nella chiesa aveva sede la Compagnia dei Barilari, (il barile veniva chiamato “cupella“).

Nei secoli successivi, verso la fine del 1300, la Chiesa di Santa Maria in Cappella viene gestita dalla religiosa Francesca Romana per opere di carità per i poveri e per i malati, e il suocero, Andreozzo Ponziani, realizza l’ospedale del Santissimo Salvatore all’interno della chiesa.

Alla morte della religiosa la chiesa viene affidata alle Oblate di Tor de’ Specchi di Santa Francesca Romana e poi, nel 1540, alla Compagnia dei Barilari.

Nel 1650 Papa Innocenzo X affida la Chiesa di Santa Maria in Cappella a Donna Olimpia Maidalchini (conosciuta con l’appellativo di “la Papessa” e ancora con disprezzo la “Pimpaccia”), moglie del nobile Pamphilio Pamphilj, fratello del Papa Innocenzo X. Donna Olimpia costruisce intorno all’edificio un grande giardino che degrada fino al Tevere, noto come “I bagni di Donna Olimpia” con la grande fontana centrale, la c.d. Fontana della Lumaca, disegnata da Gian Lorenzo Bernini, attualmente nella Galleria Pamphilj, (in origine la Fontana della Lumaca era destinata ad essere collocata davanti a Palazzo Pamphili a Piazza Navona, ma a seguito del rifiuto del Papa Innocenzo X, viene sostituita con la Fontana del Moro).

Negli anni seguenti, a seguito delle condizioni strutturali della Chiesa di Santa Maria in Cappella, seguono una serie di restauri tra cui nella seconda metà dell’ottocento quello della famiglia Doria Pamphili affidato all’architetto romano Andrea Busiri Vici, con la realizzazione della casa di riposo della “Fondazione di Santa Francesca Romana” adiacente alla chiesa.

La facciata esterna si deve a tale ultimo restauro, e sopra il portale d’ingresso si trova un rilievo raffigurante la “Madonna con il Bambino” tra due alberi, mentre il campanile risale all’epoca medioevale.

Chiesa di Santa Maria in Cappella

“Madonna con il Bambino”

L’interno della Chiesa di Santa Maria in Cappella è a tre navate, divise da colonne di marmo e granito con capitelli corinzi, cinque colonne per lato. L’abside contiene una serie di affreschi che risalgono al restauro dell’Ottocento, mentre l’altare maggiore appartiene alla tipologia “a cippo” o “a dado“, cioè un unico blocco di marmo a forma quadrangolare, al cui interno sono state ritrovate, alcune reliquie. Al centro dell’altare si trova una statua in marmo bianco del XIX secolo raffigurante la Madonna che tiene un globo e calpesta un serpente. La statua poggia su un’edicola cilindrica in marmo grigio, con cupola e portico con quattro colonnine corinzie in marmo grigio. La parete dell’abside contiene un affresco con motivo a rosone e due angeli che reggono nastri con la scritta Sine labe concepta, Dei Mater alma

Chiesa di Santa Maria in Cappella

Madonna che tiene un globo e calpesta un serpente

Chiesa di Santa Maria in Cappella

Calvario

Chiesa di Santa Maria in Cappella

navata sinistra

Le due navate laterali contengono due cappelle. Quella di sinistra conserva una pala d’altare raffigurante un Calvario; Inoltre, all’interno della Chiesa è conservata un’acquasantiera composta da un leone stiloforo che funge da base, che per le caratteristiche viene attribuito ad un artista della scuola pugliese operante nell’area campana, un capitello e una vasca circolare, che presentano entrambi una decorazione a mosaico, la quale ricorda le creazioni dei marmorari cosmateschi dei secoli XII e XIII. Pertanto, si presume che in origine erano elementi singoli, portati a Roma separatamente dalla famiglia Doria Pamphilj, probabilmente dalla zona di Melfi, e poi assemblati nel XIX secolo.

Chiesa di Santa Maria in Cappella

acquasantiera con leone stiloforo

Sul lato del portale di entrata si trova la croce a mosaico, considerata la prima opera di Francesco Borromini. L’opera, in intarsio marmoreo, a sfondo blu con le api, simbolo della famiglia Barberini, viene commissionata all’artista ticinese, all’epoca giovanissimo, da Papa Urbano VIII (al secolo Maffeo Vincenzo Barberini) per la Porta Santa del giubileo del 1625, che viene successivamente demolita da Papa Innocenzo X e la croce viene donata alla cognata Donna Olimpia e conservata all’interno della sua proprietà.

Chiesa di Santa Maria in Cappella

croce a mosaico

La Chiesa di Santa Maria in Cappella si può visitare partendo dal Museo, originario ospedale, il giardino di Donna Olimpia e infine si scende all’interno della chiesa.

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