Civita di Bagnoregio è un piccolo borgo dal sapore antico e medioevale, che si trova nell’alto Lazio, nella provincia di Viterbo, ed è annoverato tra i borghi più belli d’Italia.
Si tratta di una frazione del comune di Bagnoregio, di origine etrusca e successivamente romana, che si snoda tra la Val Tiberina, ovvero la valle attraversata dal fiume Tevere e il lago di Bolsena, quasi al confine con l’Umbria.
La sua posizione è unica e, al contempo, spettacolare: un piccolo e suggestivo borgo arrocato sulla vetta di un colle nella valle dei calanchi, dove il terreno è di natura prevalentemente argillosa, con scarsa vegetazione e le costruzioni e le case sono realizzate in tufo, materiale usato sin dall’antichità dai Romani e dagli Etruschi.
Civita di Bagnoregio viene soprannominata la “Città che muore” dallo scrittore Bonaventura Tecchi in quanto i banchi d’argilla sono soggetti a continua erosione. Il borgo è abitato da pochissime persone e da una folta colonia di gatti, e si può raggiungere solo a piedi, attraversando un ponte in cemento armato che conduce al principale accesso, la Porta Santa Maria. Sotto la porta è possibile ammirare alcune decorazioni raffiguranti due leoni che stringono tra le zampe una testa umana, a memoria di una sommossa degli abitanti di Civita di Bagnoregio contro gli avversari in particolare si fa riferimento alla casata dei Monaldeschi, dimorante nella vicina cittadina di Orvieto (per mera curiosità culturale si tratta di una famiglia di origine germanica che insidiatasi ad Orvieto intraprende una continua lotta interna contro la famiglia Filippeschi per la supremazia e il controllo della cittadina umbra, così come riportato da Dante Alighieri nel Purgatorio della Divina Commedia e come testimonia la targa incisa sul lato della Torre del Moro: “Vieni a veder Montecchi e Cappelletti, Monaldi e Filippeschi, uom sanza cura, color già tristi, e questi con sospetti!” ).
Nella piazza principale, ovvero Piazza San Donato, si trova la Chiesa di San Donato, risalente al V secolo (sembra che sia sorta sull’area di un preesistente tempio pagano) e fino al XVII secolo è stata la sede vescovile di Bagnoregio. Successivamente, nell’ anno 1695 a seguito di un terremoto che ha causato ingenti danni alla cattedrale, distruggendola in parte, la sede vescovile è stata trasferita nella Chiesa dei Santi Nicola, Donato e Bonaventura di Bagnoregio. La Chiesa di San Donato originariamente in stile romanico, a seguito di una serie di ristrutturazioni e restauri intercorsi nel tempo, presenta una architettura rinascimentale.
L’interno è a tre navate e custodisce il S.S. Crocefisso ligneo quattrocentesco appartenente alla scuola di Donatello, un affresco appartenente alla scuola del Perugino, oltre ad una piccola urna contenente l’immagine affrescata di Santa Vittoria. Accanto alla Chiesa di San Donato si erge il campanile a torre, alla base del quale sono inseriti nella muratura due sarcofagi etruschi in pietra di basalto.
Nel borgo incatato di Civita di Bagnoregio l’aria che si respira è tipicamente medioevale, corredata dai resti etruschi come la Grotta di San Bonaventura, le piccole case, le viuzze, i vicoli, i balconi ornati con piante e fiori, e i suoi affacci da quali è possibile godere di panorami altamente suggestivi a qualsiasi ora del giorno e della notte.