Dorotea. Opera di Sebastiano del Piombo

Dorotea francesca ordeaschi

Dorotea, opera di Sebastiano del Piombo

Dorotea (o Ritratto di giovane romana con cesto di frutta) è un dipinto (olio su tavola, cm, 78×61) realizzato nel 1512 circa dal pittore veneziano Sebastiano del Piombo, ed attualmente conservato presso la Gemäldegalerie di Berlino.

Di origine veneziana, seguace del Giorgione, Sebastiano del Piombo nel 1511 arriva nella città di Roma su invito del ricco banchiere senese, collezionista d’arte, Agostino Chigi, detto il Magnifico. E’ ancora giovanissmo, ha solo ventisei anni, e si trova, sin da subito a gareggiare con Raffaello e Michelangelo creando le basi dell’arte del Rinascimento italiano.

Il tempo necessario per ambientarsi che Sebastiano del Piombo riceve una serie di commissioni come gli affreschi di alcune lunette con immagini mitologiche, all’interno della villa del banchiere senese sita nella zona di Trastevere, ovvero Villa Farnesina. Ed è proprio nella villa che è conservato l’affresco “Polifemo“, la prima opera romana realizzata dal pittore veneziano tra il 1512 e il 1513, situato accanto al Trionfo di Galatea di Raffaello nella Sala di Galatea. La competizione con il pittore urbinate è accesa e lo accompagnerà per tutta la sua vita artistica, mentre il suo successo aumenta dopo la morte di Raffaello, avvenuta nel 1520.

Il dipinto Dorotea risale proprio al periodo romano del pittore veneziano, quando lo stesso lavora presso la Villa Farnesina, e si presume che la modella dell’opera sia Francesca Ordeaschi, bella cortigiana, amante e seconda moglie del ricco banchiere senese Agostino Chigi.

Il dipinto Dorotea raffigura su uno sfondo scuro una giovane donna in primo piano, a mezza figura, con il busto leggermente ruotato a sinistra e con lo sguardo rivolto verso lo spettatore, la quale regge tra le mani un cesto di frutta e fiori. La giovane donna è riccamente abbigliata, infatti indossa una pelliccia di visone, ma, al contempo, il cesto di frutta e fiori che tiene in mano indica che non appartiene al ceto aristocratico.

Alcuni elementi dell’opera richiamano un altro celebre dipinto, La Velata di Raffaello Sanzio, in particolare il la forma e la gestualità della mano destra, poggiata sotto al petto, e la postura della figura umana dai lunghi capelli scuri, raccolti sul capo. Tutti elementi che anticipano l’opera del Sanzio datata 1516 circa.

La Velata, opera di Raffaello Sanzio

Sul lato sinistro è raffigurata una finestra dalla quale si intravede un paesaggio naturale al tramonto e da cui entra la luce che illumina il volto della figura femminile, creando caldi effetti chiaroscurali.

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