Narciso. Opera del Caravaggio

Narciso dorian gray

Narciso. Opera del Caravaggio. Galleria Nazionale d’Arte Antica a Palazzo Barberini in Roma.

Narciso” è un dipinto (olio su tela, cm 112×92) realizzato tra il 1597 e il 1599, attribuito al pittore italiano Michelangelo Merisi, conosciuto come il Caravaggio, ed attualmente conservato presso presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica a Palazzo Barberini in Roma.

Il dipinto “Narciso” viene presumibilmente commissionato al Caravaggio dal Cardinale Francesco Maria Del Monte, importante collezionista d’arte, committente e acquirente anche del dipinto “I bari” (anno 1594, conservato presso il Kimbell Art Museum di Fort Worth in Texas) così come dell’opera “Santa Caterina d’Alessandria” (anno 1598 – 1599 attualmente conservato presso il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid).

L’opera riprende le Metamorfosi di Ovidio, e tratta di un giovane che, guardando dentro una pozza d’acqua, vede riflessa una persona di cui si invaghisce. Cerca un contatto fisico ma scopre di lì a poco che si tratta di se stesso, ovvero della sua immagine immortalata nello specchio d’acqua.

Il mito di Narciso (colui che ama se stesso) è stato più volte trattato sia nella letteratura che nell’arte, fonte di ispirazione di artisti e scrittori, e, a tal riguardo, come non citare il dipinto “Eco e Narciso” del pittore preraffaellita John William Waterhouse (anno 1903 conservato presso la Walker Art Gallery di Liverpool), il dipinto “Metamorfosi di Narciso” del pittore catalano Salvador Dalí (anno 1936 – 1937 conservato presso la Tate Gallery di Londra), il dipinto “Eco e Narciso” del pittore francese Nicolas Poussin (anno 1628-1630, conservato presso  il Museo del Louvre di Parigi), mentre in ambito letterario occorre citare “Il ritratto di Dorian Gray“, romanzo di Oscar Wilde.

L’originalità e il realismo che il Cravaggio mostra sulla tela è nettamente all’avanguardia per l’epoca così come l’impostazione verticale che consente di sdoppiare la figura, dipinta a mo’ di carte da gioco (da lui amate e frequentemente maneggiate nelle bettole) cogliendola nell’esatto istante in cui il Narciso si sporge per avvicinarsi al suo riflesso prima di cadere nelle acque del fiume.

Il dipinto “Narciso” è stato attribuito al Caravaggio dallo storico dell’arte Roberto Longhi, mentre alcuni dubbi e diverse ipotesi sono stati avanzate da esperti che ritengono che il dipinto sia da attribuire ad Orazio Gentileschi o a Niccolò Tornioli, addirittura allo Spadarino. Ma le tonalità cromatiche, il chiaroscuro e gli effetti della luce e delle ombre non possono che propendere per l’attribuzione dell’opera al Caravaggio.

 

 

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