La Natività di Cristo con santi e Lorenzo il Magnifico è un dipinto (tempera su tavola, cm 117×75,5) realizzato nella seconda metà del XV secolo dal pittore fiorentino Filippo Lippi con l’aiuto del pittore Francesco di Stefano detto Pesellino. L’opera è attualmente conservata presso il Museo di Palazzo Venezia di Roma.
Filippo Lippi (Firenze, 23 Giugno 1406 – Spoleto, 9 Ottobre 1469) è stato un celebre pittore italiano, annoverato insieme al Beato Angelico come il principale esponente dell’arte rinascimentale italiana del quattrocento, ed è uno dei maggiori protagonisti della pittura fiorentina del XV secolo, assieme allo stesso Beato Angelico, Domenico Veneziano e Andrea del Castagno, mentre tra i suoi allievi e collaboratori vi furono il figlio Filippino Lippi, Fra Diamante e Sandro Botticelli. Sin dalla tenera età, il giovane Filippo viene messo nel convento di Santa Maria del Carmine a Firenze, e qualche tempo dopo prende i voti divenendo Fra Filippo Lippi. Nel convento assiste alla decorazione della Cappella Brancacci nella Chiesa di Santa Maria del Carmine ad opera del Masaccio e di Masolino da Panicale, una esperienza che segna l’inizio del suo percorso artistico. Il suo stile viene, infatti, influenzato da Masaccio prima e da Donatello successivamente, oltre alla pittura fiamminga.
Tra le sue numerose opere, veri e propri capolavori della pittura italiana del XV secolo, occorre citare la Madonna Trivulzio (Madonna dell’Umiltà con angeli e santi carmelitani) databile al 1429-1432 e conservata nella Pinacoteca del Castello Sforzesco a Milano; la Madonna di Tarquinia, datata 1437 e conservata nella Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma; il dipinto raffigurante San Girolamo penitente, databile al 1439 circa e conservato al Lindenau Museum di Altenburg, in Germania; la pala d’altare raffigurante l’Incoronazione della Vergine o Incoronazione Maringhi, databile tra il 1439 e il 1447 circa e conservata alla Galleria degli Uffizi di Firenze; il dipinto raffigurante l’Annunciazione, databile al 1435-1440 circa e conservata nella National Gallery of Art di Washington; il ciclo di affreschi Storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista (databili tra il 1452 e il 1465) conservati nella cappella Maggiore del Duomo di Prato; la pala d’altare Esequie di San Girolamo, databile tra il 1452 e il 1460 e conservata nel Museo dell’Opera del Duomo di Prato; il dipinto raffigurante la Madonna della Cintola, databile tra il 1456 e il 1460 e conservata nel Museo Civico di Prato; il dipinto raffigurante l’Adorazione del Bambino di Camaldoli, datato 1463 e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze; l’Adorazione dei Magi, detta Tondo Cook, databile 1430-1455 circa e conservato nella National Gallery of Art di Washington e, infine la sua ultima opera, il ciclo di affreschi raffiguranti le Storie della Vergine nell’abside del Duomo di Spoleto, datati 1467.
Durante i lavori per il ciclo di affreschi nella Cattedrale di Prato conosce e si innamora della giovane Lucrezia Buti, monaca del convento di Santa Margherita e dalla loro unione nasce il pittore Filippino Lippi. La loro storia d’amore è un vero e proprio scandalo e solo grazie all’intervento di Cosimo de’ Medici presso papa Pio II la coppia ottiene una dispensa dai voti per potersi sposare. Il bellissimo volto di Lucrezia Buti è immortalato nel dipinto la Madonna col Bambino e angeli detta Lippina, databile al 1465 circa e conservata presso la Galleria degli Uffizi a Firenze.
Il dipinto la Natività di Cristo con santi e Lorenzo il Magnifico raffigura in primo piano il Bambino Gesù disteso a terra, nudo, al centro della scena, e ai suoi lati la Vergine Maria, inginocchiata con le mani giunte in preghiera e San Giuseppe, in adorazione.
Ai lati di San Giuseppe e della Vergine Maria sono raffigurati dei santi in adorazione, due per ogni lato, in particolare è possibile notare la Maddalena sulla destra, e San Girolamo, vecchio e barbuto, sul lato sinistro.
Nella parte più alta del dipinto è raffigurato Dio Padre circondato da raggi di luce, il quale con le mani aperte benedice la scena, e accanto a lui angeli musicanti adornano il cielo azzurro. In basso compare la figura di Lorenzo il Magnifico.
Sullo sfondo è visibile l’architettura della capanna della natività con il bue e l’asino.