Non mi turbar…

Non mi turbar... Balletto Il figlio della vedova Riviere Atlantic Oil Grappa a settembre Il sogno di un mattino di primavera Non ti chiederò La favola della libertà intelligibile Scendendo Il rosario della nonna Francesca da Debole sistro al vento I padroni della guerraNon mi turbar…

Se qualche volta i tuoi detti d’amore,
Assorta, io non ascolto,
E m’ardon gli occhi, e insolito pallore
M’imbianca il labbro e il volto;

Se, di tutto dimentica, reclino
La bruna testa, e penso,
Non mi turbar — dinanzi a me, divino,
Si schiude un mondo immenso.

Da le nubi squarciate io vedo il sole
Cinger, nudo e ridente.
Il suol ricco di mirti e di vïole
In abbraccio possente;

E dai fieni falciati, e da le messi
Mareggianti all’aperto,
Da le chiome de l’elci e dei cipressi,
Da l’oasi del deserto,

Dai grandi boschi urlanti al vento iroso
Con grido appassionato,
Dal fremito d’amor voluttüoso
Che ravviva il creato,

Sento, sento salir coi voli erranti
D’aligere sperdute
Soffii larghi, novelli e trionfanti
Di forza e di salute.

Tutto è un fiorir di rose e di speranze,
Di schiette alme fidenti,
D’opre vittrici e nobili esultanze,
D’ingegni e d’ardimenti:

E non più sangue, non più sangue allaga
La dolorosa terra,
Non più feroce ed inflessibil maga,
Spiana il fucil la guerra;

Non più il pazzo furor de la mitraglia
Eruttano i cannoni,
Non più volan fra mezzo a la battaglia
Le belliche canzoni;

Ma tutto il mondo è patria e tutti un santo
Entusïasmo avviva,
E di pace solenne e mite un canto
Alia di riva in riva.

Fuma il vapor; rompe l’aratro il cuore
A le zolle feraci,
Rimbomba de le macchine il fragore,
Rosseggian le fornaci;

E sul ruggito leonino e rude
De la terra in fermento
Libertà le sue bianche ali dischiude
Fiera squillando al vento.

Ada Negri (Lodi, 3 Febbraio 1870 – Milano, 11 Gennaio 1945) è stata una famosa poetessa e donna di lettere italiana, prima e unica donna ad essere ammessa all’Accademia d’Italia, ma soprattutto una delle poche donne che, nonostante la bassa estrazione sociale di provenienza, con talento ed eccezionali capacità intellettuali, riesce ad emergere nel panorama culturale italiano.

Solo con la raccolta d’esordio di poesie Fatalità pubblicata nel 1892 riesce ad ottenere una serie di apprezzamenti fino ad arrivare al successo e alla notorietà e, in conseguenza di ciò, con decreto del ministro Zanardelli, le viene conferito il titolo di docente per chiara fama presso l’Istituto Superiore “Gaetana Agnesi” di Milano. Due anni dopo esce la sua seconda raccolta di poesie, “Tempeste”.

La raccolta di poesie Fatalità comprende 61 poesie oltre ad una Prefazione.

In particolare fanno parte le seguenti liriche:

Prefazione
Fatalità
Senza nome
Non mi turbar…
Va l’onda…
Birichino di strada
Son gelosa di te!…
Storia breve
Autopsia
Nevicata
Nebbie
Notte
Fin ch’io viva e più in là
Sulla breccia
Buon dì, Miseria
Vegliardo
Il canto della zappa
I vinti
Mano nell’ingranaggio
La macchina romba
Popolana
Fior di plebe
Bacio pagano
Cavallo arabo
Te solo
Sinite parvulos
Nenia materna
Nell’uragano
Luce
Portami via!
Pur vi rivedo ancor…
Strana
Perchè?
Sfida
Salvete
Pietà!…
Va
No
Canto d’aprile
Madre operaia
Non posso
Fantasmi
Viaggio notturno
Anima
Afa
Tu vuoi saper?…
Vieni ai campi…
Fra i boschi cedui
Cascata
Mistica
Hai lavorato?
A Marie Bashkirtseff
In alto
Sola
Spes
Vedova
Rosa appassita
Deforme
Voce di tenebra
Marchio in fronte
Vaticinio
Largo!

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