Odette Dulac, nome d’arte di Jeanne Latrilhe (Aire-sur-l’Adour, 14 Luglio 1865 – Barbizon, 3 Novembre 1939) è stata una famosa cantante lirica francese, nella specie un soprano, nonchè una scrittrice con idee altamente femministe.
Nata in una famiglia borghese Odette Dulac riceve una buona educazione e istruzione. Il suo talento e la sua vocazione artistica esplode però con il canto: il suo debutto avviene a Montmartre nel 1897 e in breve tempo passa dall’opera all’operetta, a cui fa seguito la fama e il successo, la notorietà nei diversi teatri parigini, in particolare al Théâtre des Bouffes-Parisiens.
La sua euforia artistica è inesorabile tanto che si esibisce anche in spettacoli di cabaret, oltrepassando i confini territoriali francesi.
Dopo una serie di successi nella lirica, Odette Dulac si dedica alla scrittura: i suoi romanzi presentano tutti una chiara impronta femminista. In tal senso il suo primo romanzo dell’anno 1908 dal titolo “Le Droit au Plaisir ” affronta la questione del piacere femminile, della frustrazione della donne e la necessaria ricerca nonchè l’ affermazione di una identità femminile; seguono nel 1910 “Le Silence des femmes“; nel 1916 “La Houille rouge” nel quale affronta la tematica della violenza sulle donne nella prima guerra mondiale e dei numerosi stupri da parte di soldati tedeschi; ” Faut-il ?” del 1919; “L’Enfer d’une étreinte” del 1922; ” Leçons d’amour à l’usage des jeunes filles de France” del 1929.
Entra a far parte della “Société des gens de lettres” per la tutela della proprietà letteraria fondata nel 1838 da Honoré de Balzac, George Sand , Victor Hugo e Alexandre Dumas padre ( il cui ruolo nel comitato dopo George Sand viene successivamente ricoperto nel 1907 da Daniel Lesueur, pseudonimo letterario di Jeanne Loiseau).
Nonostante il fatto che Odette Dulac sia una cantante molto celebre nel periodo della Belle Epoque, la stessa risulta molto lontana dal quel mondo euforico delle cortigiane o “demi-mondaine”. La sua attenzione è rivolta esclusivamente al mondo artistico e letterario, forse uno strumento attraverso il quale manifestare le sue idee prettamente femministe.