Pala di Paciano. Opera di Luca Signorelli

Pala di Paciano

Pala di Paciano. Opera di Luca Signorelli (e bottega). Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia.

La Pala di Paciano è un dipinto (olio e tempera su tavola, cm 347×265) realizzato nel 1517 dal celebre pittore toscano Luca Signorelli (e bottega), ed attualmente conservato presso la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia.

L’opera raffigurante la Madonna col Bambino tra Santi e angeli proviene dalla Convento di Sant’Antonio da Padova a Paciano, in provincia di Perugia, e venne commissionata al pittore cortonese dalla comunità francescana dei Minori Osservanti, come evidenziato dalla presenza nella pala dei santi Francesco ed Antonio da Padova.

Luca Signorelli, (Cortona, 1450 circa – Cortona, 16 Ottobre 1523), è stato un rinomato pittore di origine toscana, annoverato tra i maggiori esponenti del Rinascimento italiano. Allievo di Piero della Francesca, il pittore cortonese si forma ad Arezzo ed è molto attivo principalmente in Toscana, Marche e Umbria; lavora ad Orvieto dove la sua opera più celebre è certamente il ciclo di affreschi, una sorte di Giudizio Universale, realizzati nel 1499 nella Cappella di San Brizio, in origine denominata Cappella Nova all’interno del Duomo o Cattedrale di Santa Maria Assunta; a Roma con la decorazione della Cappella Sistina, inizialmente come aiuto del Perugino (al secolo Pietro di Cristoforo Vannucci), e ad Asciano, in provincia di Siena con il ciclo di affreschi, “Storie di San Benedetto”, realizzati tra il 1497 e il 1498 nel Chiostro Grande dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore.

La Pala di Paciano raffigura nella parte centrale la Vergine in trono col Bambino e lateralmente e in basso le figure di San Michele Arcangelo, San Sebastiano, San Lorenzo, Sant’Antonio abate, San Francesco, Sant’Antonio da Padova e intorno angeli e putti.

Nella predella si trovano otto scene raffiguranti, partendo da sinistra verso destra, San Bernardino, il Sogno di Papa Innocenzo VIII, il Martirio di San Lorenzo, la Veduta del Castello di Paciano, Sant’Antonio abate e Paolo eremita ricevono il pane dal corvo, Sant’Antonio da Padova e il miracolo del cuore dell’avaro, il Beato Giacomo della Marca.

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