Properzia de’ Rossi è stata una famosa scultrice del Rinascimento Italiano, una delle prime donne ad affermarsi nel campo della scultura, settore sovente riservato alle figure maschili.
Poco o quasi nulla si conosce in merito al luogo e alle date di nascita e di morte. Sembra che Properzia de’ Rossi, figlia di un notaio, sia nata a Bologna (alcune fonti indicano, invece, come luogo di nascita la città di Mantova), intorno al 1490 e si sia formata presso lo studio dell’incisore bolognese Marcantonio Raimondi. Alcune notizie si ricavano dalle “Vite degli artisti” di Giorgio Vasari dove tra le varie biografie dei più importanti artisti italiani Properzia de’ Rossi è una delle quattro donne citate ed elogiate insieme a Suor Plautilla Nelli, Lucrezia Quistelli e Sofonisba Anguissola.
Sin da giovanissima il suo talento si rivela nella capacità ad incidere noccioli di ciliegie, albicocche o pesche creando, con grande maestria, delle piccole e particolari opere d’arte spesso a carattere religioso.
Tra il 1525 e il 1526 Properzia de’ Rossi compare tra gli esecutori per i lavori alla Basilica di San Petronio a Bologna, differenziandosi sia per la sua abilità e sia per essere l’unica donna tra gli uomini, lavorando con costanza al fianco di Bernardino da Milano, Nicolò Tribolo, Alfonso Lombardi e Girolamo da Treviso.
Dal carattere ribelle e incostante Properzia de’ Rossi riesce bene a destreggiarsi in un mondo dominato dalla prevalente presenza maschile, e la scelta di una attività che comporta l’utilizzo di materiali come il marmo e il ferro rivela la sua forte determinazione e tenacia.
La sua vita personale viene invece narrata come inquieta e turbolenta anche a seguito dell’infelice amore per il giovane nobile Anton Galeazzo Malvasia; un amore non corrisposto che Properzia de’ Rossi avrebbe riprodotto nella scultura “Giuseppe e la moglie di Putifarre” per la basilica di San Petronio a Bologna, nota come il suo capolavoro più importante.