Sobborgo di Porta Adriana a Ravenna

Sobborgo di Porta Adriana a Ravenna

Sobborgo di Porta Adriana a Ravenna

Sobborgo di Porta Adriana a Ravenna è un dipinto (olio su tela, cm 59 x 98) realizzato nell’anno 1875 circa dal pittore di origini fiorentine Telemaco Signorini, e conservato presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.

Telemaco Signorini (Firenze, 18 Agosto 1835 – Firenze, 10 Febbraio 1901) viene considerato tra i più rinomati pittori italiani dell’Ottocento e unitamente a Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Gerolamo Induno, Odoardo Borrani, Serafino De Tivoli frequenta a partire dal 1855 il Caffè Michelangiolo di Firenze dando vita al c.d. movimento artistico e culturale dei “Macchiaioli“.

Il gruppo dei Macchiaioli afferma e porta avanti una pittura en plein air , incentrata sulla riproduzione di soggetti appartenenti alla realtà quotidiana dell’Italia della seconda metà dell’Ottocento, per esempio la dura vita contadina e soggetti legati alle lotte, così come paesaggi e i campi di battaglia, ponendosi in netto contrasto con lo stile accademico tradizionale; inoltre la loro arte si realizza attraverso macchie di colori chiari e scuri, accostate o sovrapposte le une alle altre: la vera sostanza del dipinto diventa la macchia di colore e la luce ne definisce l’intensità.

Il dipinto Sobborgo di Porta Adriana a Ravenna rientra in una serie di opere realizzate dal pittore fiorentino Telemaco Signorini intorno al 1875 nella cittadina dell’Emilia Romagna tra cui Strada a Ravenna (databile al 1875), conservato nella Pinacoteca di Bari Corrado Giaquinto.

L’opera ha carattere narrativo (appartenente ad una fase più matura del Signorini) e raffigura un momento tratto dalla realtà cittadina con figure umane dedite alle attività quotidiane. Due elementi fondamentali caratterizzano la tela: l’utilizzo della prospettiva che allarga lo spazio della composizione creando una profondità che sia allunga sullo sfondo (reso indefinito) e il cromatismo con tonalità chiare e luminose, in particolare del giallo, del marrone e dell’ocra, accostate con pennellate piccole a “macchia” leggera, nella ricerca dei volumi e di una maggiore luce che crea una atmosfera dorata.

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