Susanna e i vecchioni. Opera di Artemisia Gentileschi

susanna e i vecchioni

Susanna e i vecchioni. Opera di Artemisia Gentileschi. Collezione Graf von Schönborn a Pommersfelden

Susanna e i vecchioni” è un dipinto (olio su tela, cm 170×119 ) realizzato intorno all’anno 1610 dalla pittrice di impronta caravaggesca Artemisia Gentileschi, figlia del più celebre pittore Orazio Gentileschi. Il dipinto fa parte della Collezione Graf von Schönborn a Pommersfelden in Germania.

Opera particolare ed emblematica, “Susanna e i vecchioni” viene realizzato nel 1610 quando la giovane Artemisia Gentileschi ha solo diciassette anni, tanto che per molto tempo è stato attribuito al padre Orazio Gentileschi.

L’opera, che mette in evidenza le eccezionali capacità tecniche e pittoriche della giovane Artemisia Gentileschi, trae spunto da un passo del Libro di Daniele dell’Antico Testamento: Susanna, donna virtuosa e casta, sorpresa seminuda da due uomini anziani (i vecchioni) mentre fa il bagno, viene da questi intimidita con la minaccia che qualora la giovane ragazza non avesse appagato i loro desideri sessuali la avrebbero accusata di adulterio riferendo al marito di averla scoperta con un amante.

E da ciò nasce la rappresentazione della giovane ragazza, con il corpo seminudo, mentre tenta di sottrarsi, alzando le mani nel tentativo di respingere l’approccio dei due vecchioni. L’immagine è netta, a forma piramidale, esclusivamente limitata a tre figure umane, con i due “vecchioni” che dall’alto sovrastano la giovane fanciulla, mettendo in assoluta evidenza l’insidia e l’agguato da parte dei due uomini.

Molti critici hanno messo in evidenza come l’opera “Susanna e i vecchioni”  abbia un contenuto prettamente autobiografico, rappresentando sulla tela la violenza subita da Artemisia Gentileschi quando la pittrice è ancora adolescente ad opera del pittore Agostino Tassi, che, infatuatosi di Artemisia, dapprima tenta di insidiarla con ripetute avances e poi arriva a stuprarla.

Ad un occhio attento sembra infatti che nella tela, il Tassi sia raffigurato come uno dei due “vecchioni”. 

Nel 1649 Artemisia Gentileschi realizza una ulteriore rappresentazione di “Susanna e i vecchioni” attualmente conservato nella Moravska Galerie di Brno, a conferma di come la scena biblica fosse particolarmente percepita dall’animo della pittrice.

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