Visione di Ezechiele. Opera di Raffaello Sanzio

Visione di EzechieleLa Visione di Ezechiele è un dipinto (olio su tavola, cm 41 x 30) realizzato intorno al 1516-1517 e 1518 circa dal pittore urbinate Raffaello Sanzio, grande esponente del Rinascimento italiano, e attualmente conservato presso la Galleria Palatina (Galleria degli Uffizi) di Firenze.

La Visione di Ezechiele viene realizzata a Roma durante l’ultimo periodo di vita di Raffello Sanzio, (Urbino 1483 – Roma 1520), il principale pittore del Rinascimento italiano, il quale muore giovanissimo all’età di soli trentasette anni. Per tale ragione non si esclude la collaborazione degli allievi della sua bottega nell’esecuzione dell’opera, su disegno dell’urbinate. Più precisamente, per lungo tempo l’opera è stata attribuita a Giulio Romano, allievo prima e successivamente principale collaboratore del Sanzio, tanto da affiancare il sommo maestro in diverse opere come negli affreschi della Villa Farnesina, delle Logge e delle Stanze Vaticane. Attualmente a seguito degli studi intervenuti nel corso degli anni, la tavola viene attribuita esclusivamente alla mano del Sanzio, per la corrispondenza con il disegno sottostante e anche per l’altissima qualità pittorica. Committente dell’opera è, secondo il Vasari, il conte Vincenzo Ercolani di Bologna e nel 1589 viene poi donata a Francesco I de’ Medici arrivando a Firenze.

L’opera raffigura un episodio tratto dal Libro di Ezechiele (profeta) dove nel cielo appare il Padre Eterno, sospeso e vibrante nell’aria, con le braccia aperte in segno benedicente sostenuto da due putti ai lati, e dai simboli dei quattro Evangelisti, ovvero l’angelo di San Matteo, il leone alato di San Marco, il bue alato di San Luca e l’aquila di San Giovanni. La Visione di Ezechiele viene raffigurata all’interno di una cornice di nuvole, dove compaiono piccole testine angeliche, con la luce divina irradiata dall’alto che illumina interamente la scena.

Nella parte bassa dell’opera è raffigurato un paesaggio naturale con degli alberi e il mare, all’interno del quale è inserita una piccola figura umana, investita dal raggio di luce che fuoriesce dalla nube, identificato con il profeta Ezechiele.

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