Celeste Mogador: La Contessa di Chabrillan

celeste mogadorCeleste Mogador, Contessa di Chabrillan (Parigi, 27 Dicembre 1824 – Parigi, 

Giovanissima, all’età di sedici anni inizia la sua carriera di cortigiana in un bordello per poi approdare al “Bal Mabille” come ballerina. Qui si esibisce nel Can Can dove le ballerine danzano sulle note di una musica ad alto ritmo e indossano lunghe calze nere e abiti/sottoveste molto ampie che vengono, appunto, sollevati seguendo il ritmo della musica (il can can si sviluppa successivamente al Moulin Rouge, sul palco più famoso di Pigalle, portato alla ribalta da Louise Weber, conosciuta coma la Goulue, e poi da Jane Avril).

Nel 1854, Celeste Mogador conosce Lionel Moreton, Conte di Chabrillan: questi folgorato di amore e di passione per la giovane cortigiana decide di sposarla nonostante il parere contrario della sua famiglia. Diviene, così la Contessa di Chabrillan.

La coppia parte per Melbourne in quanto Lionel Moreton, Conte di Chabrillan è stato nominato console generale francese. Ma nella città australiana Celeste Mogador non viene accolta bene in ragione della sua carriera come cortigiana; impiega, pertanto, il tempo dedicandosi alla sua istruzione e alla scrittura. E’ in questo periodo che Celeste Mogador inizia a scrivere il suo libro di memorie che pubblicherà qualche anno più tardi, nel 1854 con il titolo Adieux au monde. Mémoires de Céleste Mogador .

Dopo due anni trascorsi in Australia Celeste Mogador torna in Francia, mentre suo marito muore nel 1858 a Melbourne. Rimasta vedova si dedica assiduamente alla scrittura anche per procurarsi onestamente un guadagno economico. E, così, in pochi anni pubblica diversi romanzi: “Les Voleurs d’or“, del 1857; “Sapho“, del 1858; “Miss Powel“, del 1859; “Est-il fou?“, del 1860; “Un miracle à Vichy“, del 1861; “Les Mémoires d’une honnête fille“, del 1865,… oltre a una serie di opere e operette teatrali.

Da cortigiana Celeste Mogador diventa una insigne donna di lettere realizzando quell’auspicato riscatto sociale dalle condizioni di povertà nei quali era nata.

 

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