Dante e Virgilio (o Dante e Virgilio all’Inferno) è un dipinto (olio su tela, cm 280,5 x 225) realizzato nel 1850 dal pittore accademico francese William-Adolphe Bouguereau, ed attualmente conservato presso il Musée d’Orsay di Parigi.
William-Adolphe Bouguereau (La Rochelle, 30 novembre 1825 – La Rochelle, 19 agosto 1905) è stato un celebre pittore francese, annoverato tra i più grandi pittori del XIX secolo.
Si forma presso l’École des Beaux-Arts a Parigi dove ricopre più tardi il ruolo di docente. Dotato di una sublime tecnica ed elevato talento artistico William-Adolphe Bouguereau viene definito il pittore accademico per eccellenza. Tra le sue numerose opere occorre citare il dipinto “Uguaglianza davanti alla morte”, realizzato nell’anno 1848, ed attualmente conservato presso il Musée d’Orsay di Parigi; la “Nascita di Venere”, realizzato nel 1879, ed attualmente conservato presso il Musée d’Orsay di Parigi; “Elegy, Douleur d’amour“, realizzato nell’anno 1899, ed attualmente conservato in collezione privata.
Nel dipinto Dante e Virgilio il pittore e accademico francese abbandona la tematica mitologica per raffigurare una scena letteraria tratta dalla Divina Commedia di Dante Alighieri.
In particolare l’episodio raffigurato è tratto dal XXX canto dell’Inferno dove Dante e Virgilio sono nella decima bolgia dell’ottavo cerchio, ove sono puniti i falsari.
quant’io vidi in due ombre smorte e nude,
che mordendo correvan di quel modo
che ‘l porco quando del porcil si schiude.
L’una giunse a Capocchio, e in sul nodo
del collo l’assannò, sì che, tirando,
grattar li fece il ventre al fondo sodo.
La scena è cruenta ed incantevole allo stesso tempo, con due corpi nudi che lottano selvaggiamente tra loro; si tratta dei dannati Gianni Schicchi e Capocchio. Il primo, falsario di persone, contraddistinto dai capelli rossi, morde il collo di Capocchio, alchimista e falsario di metalli. Nel contempo gli tira una ginocchiata sulla schiena facendolo piegare all’indietro. La torsione dei due corpi conferisce dinamicità alla scena che sembra fluire libera, evidenziata dalla luce che si infrange sulle due figure umane in primo piano e che, al contempo, mette in risalto la muscolatura e le forme dei due corpi nudi, eseguite con una tecnica magistrale e non prive di una certa sensualità.
Dietro di loro, a sinistra nella parte più in penombra, sono raffigurati i due poeti, fermi ed immobili di fronte a tanto crudo realismo, e sulla destra in alto un piccolo demone che, divertito, assiste alla scena.