Espansione dinamica + velocità. Opera di Giacomo Balla

Espansione dinamica + velocità

Espansione dinamica + velocità

Espansione dinamica + velocità è un dipinto (vernice su carta) realizzato nel 1913 circa dal celebre pittore italiano Giacomo Balla ed attualmente conservato presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.

Giacomo Balla (Torino, 18 Luglio 1871 – Roma, 1º Marzo 1958) è stato un celebre e rinomato pittore, scultore e scenografo italiano (nonché, grande amante della fotografia), di origine torinese, annoverato tra i principali esponenti del Futurismo, movimento culturale, letterario, artistico e musicale che si sviluppa in Italia all’inizio del XX secolo.

Inizialmente interessato al divisionismo (movimento artistico nato alla fine dell’Ottocento che da un alto segue le teorie geometriche dividendo i colori in singoli punti o linee e dall’altro studia e esplora la sensazione a livello ottico delle immagini) e molto vicino ai temi sociali e umanitari, Giacomo Balla è uno dei primi artisti ad approdare al Futurismo, fondato dal poeta e scrittore Filippo Tommaso Marinetti che il 20 Gennaio 1920 pubblica il Manifesto sul quotidiano Le Figaro di Parigi.

Partendo dal distacco e dal disprezzo della società ottocentesca, borghese e artefatta, il Futurismo cavalca il progresso tecnologico del primo decennio del Novecento e vuole porre l’uomo a contatto diretto col mondo in cui vive.

Giacomo Balla guarda verso il futuro e in tale ottica afferma i suoi principi artistici e stilistici incentrati, in primis, sullo studio della luce e del movimento.

Per affermare la teoria del movimento futurista, Giacomo Balla spesso ricorre nelle sue opere alla raffigurazione di aerei e automobili, con riferimento alla loro velocità. 

E’ ciò che accade anche nel dipinto Espansione dinamica + velocità che raffigura una serie di automobili che corrono in velocità e nel quale le linee, orizzontali, diagonali e curve, si ripetono nello spazio e rappresentano una sorta di vortice che simboleggia il movimento. Le tonalità cromatiche si adeguano ai concetti del dinamismo e della velocità in una bicromia che si ripete più volte, tendendo all’infinito.

Data l’esistenza della fotografia e della cinematografia, la riproduzione pittorica del vero non interessa né può interessare più nessuno.

Giacomo Balla

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