La zattera della Medusa. Opera di Théodore Géricault

La zattera della Medusa

La zattera della Medusa. Opera di Théodore Géricault. Museo del Louvre di Parigi

La zattera della Medusa” è un dipinto (olio su tela, cm 491×716) realizzato tra il 1818 e il 1819 dal pittore francese Théodore Géricault, e attualmente conservato presso il celebre Museo del Louvre di Parigi.

Théodore Géricault nella realizzazione dell’opera “La zattera della Medusa” trae ispirazione dal  naufragio della nave francese Medusa avvenuto il 2 luglio del 1816 a seguito del quale circa centocinquanta persone si misero a riparo sua una zattera in balia delle onde del mare per diversi giorni e assetati e affamati si verificarono diversi episodi di cannibalismo ai fini della sopravvivenza. Di queste soltanto quindici persone si salvarono grazie all’intervento e al soccorso della nave Argo, mentre la maggior parte trovò la morte.

Théodore Géricault all’epoca molto giovane aveva solo ventisette anni, studiò moltissimo per la realizzazione dell’opera, diversi sono infatti gli schizzi e i bozzetti preparatori del dipinto e grandissima è stata l’attenzione del pittore sotto il profilo anatomico dei corpi umani, per poi immortale sulla tela di grandi dimensioni i momenti drammatici che precedono il salvataggio quando all’orizzonte i sopravvissuti scorgono l’ombra della nave Argo.

La struttura del dipinto ha carattere piramidale con due apici, il primo è costituito dalla vela della zattera ormai alla deriva, mentre la seconda coincide con l’uomo che sventola in alto il lenzuolo nel tentativo di richiamare l’attenzione della nave Argo.

La parte bassa, molto più ampia, è costituita dall’enorme ammasso di corpi umani, sovrapposti e accatastati tra esseri ancora in vita e altri invece solo cadaveri, in netta contrapposizione con la forza devastante e viva della natura. Sconforto, dolore e angoscia si accompagnano al forte desiderio della salvezza.

La tragicità dell’evento è determinata da colori scuri dai marroni al nero e, sotto il profilo emotivo, l’atrocità della scena è evidenziata da tonalità calde e cupe acuite dall’intensità del chiaroscuro che fanno del dipinto uno dei maggiori capolavori della corrente romantica francese.

 

 

 

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