San Giovanni Battista nel deserto

San Giovanni Battista nel deserto

San Giovanni Battista nel deserto. Opera di Giovan Battista Gaulli detto il Baciccia. Museo di Palazzo Chigi di Ariccia.

San Giovanni Battista nel deserto è un dipinto (olio su tela, cm 72,5×59,5) realizzato nella seconda metà del Seicento, dal pittore genovese Giovan Battista Gaulli detto il Baciccia ed attualmente conservato presso il Museo di Palazzo Chigi di Ariccia (Collezione Fagiolo), Roma.

Presso il Museo di Palazzo Chigi di Ariccia sono altresì conservati il dipinto raffigurante Sant’Andrea, l’Autoritratto, e il dipinto raffigurante La Fortezza e la Carità tutti realizzati nella seconda metà del Seicento, tutti a firma del pittore genovese.

Giovan Battista Gaulli detto il Baciccia (Genova, 8 Maggio 1639 – Roma, 2 Aprile 1709) è stato un celebre pittore italiano, annoverato tra gli artisti più rinomati del Barocco non solo romano, nella seconda metà del Seicento. Molto vicino alla cerchia di Gian Lorenzo Bernini, Giovan Battista Gaulli detto il Baciccia nel 1657 si trasferisce a Roma dalla nativa Genova e diviene ben presto uno dei suoi più fedeli collaboratori. Ed è proprio grazie all’intervento del Bernini, che il pittore genovese realizza tra il 1674 e il 1679 la decorazione della cupola e della volta nella Chiesa del S.s. Nome di Gesù o semplicemente Chiesa del Gesù, nel rione Pigna, con l’affresco raffigurante il “Trionfo del nome di Gesù“, (di cui il dipinto, quale modello preparatorio raffigurante Il trionfo del nome di Gesù (databile intorno al 1672) conservato presso la Galleria Spada di Roma. Il suddetto affresco è definito il suo più grande capolavoro unitamente all’affresco raffigurante il Trionfo dell’Ordine Francescano (databile al 1707) conservato nella volta nella Basilica dei Santi XII Apostoli a Roma.

Il dipinto San Giovanni Battista nel deserto raffigura il giovane santo nel deserto al tramonto. La torsione del corpo è avvolta dalla luce che ne esalta il rosso scarlatto del mantello (simbolo del martirio); in una mano regge l’esile croce di bambù sormontata dal cartiglio bianco con l’iscrizione “Ecce Agnus Dei” mentre con l’altra mano indica il cielo, cioè Gesù.

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