Son gelosa di te!…

Son gelosa di te!… Va l’onda… La deposizione della persona offesa Sentenza Landi A Liuba che parte Sartine Lindau Rivelazione Fatalità Felice e Fortunato Brughiera E lui mi aspetterà Morale dell'individuo maturo Una generazione La casa dell'ava Vecchia cappella Mito Stanza chiusa Semplicità TempoSon gelosa di te!…

Ti vidi un giorno — e di sospetto un palpito
M’arse la solitaria alma sdegnosa,
Senza saper perchè:
Or ti conosco, e t’odio, e son gelosa,
Son gelosa di te!…

Va, sirena, e trionfa. A te di grazie
Molli e procaci ben concesse Iddio
Il fulgido tesor:
Va — sei bella e fatal come il desìo,
Bianca fanciulla da le trecce d’ôr!…

Perchè venisti? Di repente al fascino
Di tua fiorente giovinezza audace
Fuggì mia speme a vol;
E il mio splendido sogno infranto giace,
L’ali spezzate, al suol.

Se tu sapessi come punge l’anima
L’acuta spina d’un dolor profondo,
Quando fugge l’amor….
Come par vuoto e desolato il mondo,
Quando negletto e senza meta è il cor!…

Oh, potessi scordar l’alate e rosee
Larve del sogno appassionato e stolto
De la mia gioventù;
Su le rovine del mio amor sepolto
Non ridestarmi più!

…. Va, sirena, e trionfa. — A te di gioie
Intime il riso, e la bugiarda festa
Di dolci voluttà;
Ma se cupo abbandono a me sol resta,
L’ira del fato su te pur cadrà.

Quando, solinga, cercherai fra i ruderi
Muti e dispersi del tuo amor languente
L’ebbrezza che svanì,
Quando, fra i geli, invocherai l’ardente
Felicità d’un dì,

Ritta e proterva mi vedrai risorgere
Come vindice larva a te dinante,
Lieta del tuo dolor;
E riderò su le tue gioie infrante,
Bianca fanciulla da le trecce d’ôr:

Poichè, superba di tue molli grazie,
Tu calpestasti il sogno mio di rosa
Sotto l’audace piè,
T’odio, balda sirena, e son gelosa,
Son gelosa di te!…

Ada Negri (Lodi, 3 Febbraio 1870 – Milano, 11 Gennaio 1945) è stata una famosa poetessa e donna di lettere italiana, prima e unica donna ad essere ammessa all’Accademia d’Italia, ma soprattutto una delle poche donne che, nonostante la bassa estrazione sociale di provenienza, con talento ed eccezionali capacità intellettuali, riesce ad emergere nel panorama culturale italiano.

Solo con la raccolta d’esordio di poesie Fatalità pubblicata nel 1892 riesce ad ottenere una serie di apprezzamenti fino ad arrivare al successo e alla notorietà e, in conseguenza di ciò, con decreto del ministro Zanardelli, le viene conferito il titolo di docente per chiara fama presso l’Istituto Superiore “Gaetana Agnesi” di Milano. Due anni dopo esce la sua seconda raccolta di poesie, “Tempeste”.

La raccolta di poesie Fatalità comprende 61 poesie oltre ad una Prefazione.

In particolare fanno parte le seguenti liriche:

Prefazione
Fatalità
Senza nome
Non mi turbar…
Va l’onda…
Birichino di strada
Son gelosa di te!…
Storia breve
Autopsia
Nevicata
Nebbie
Notte
Fin ch’io viva e più in là
Sulla breccia
Buon dì, Miseria
Vegliardo
Il canto della zappa
I vinti
Mano nell’ingranaggio
La macchina romba
Popolana
Fior di plebe
Bacio pagano
Cavallo arabo
Te solo
Sinite parvulos
Nenia materna
Nell’uragano
Luce
Portami via!
Pur vi rivedo ancor…
Strana
Perchè?
Sfida
Salvete
Pietà!…
Va
No
Canto d’aprile
Madre operaia
Non posso
Fantasmi
Viaggio notturno
Anima
Afa
Tu vuoi saper?…
Vieni ai campi…
Fra i boschi cedui
Cascata
Mistica
Hai lavorato?
A Marie Bashkirtseff
In alto
Sola
Spes
Vedova
Rosa appassita
Deforme
Voce di tenebra
Marchio in fronte
Vaticinio
Largo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *