Torre Caetani
La “Torre Caetani” si trova a Roma sull’isola Tiberina, all’estremità di Ponte Fabricio, noto anche come Ponte dei “Quattro Capi” (per la presenza di due sculture di marmo dette anche comunemente sculture dei “Quattro Capi” raffiguranti i quattro architetti dell’epoca ai quali Papa Sisto V aveva affidato i lavori di restauro del Ponte), nei rioni Sant’Angelo e Ripa.
sculture dei “Quattro Capi”
sculture dei “Quattro Capi”
La Torre, di origine medioevale, risale al XII secolo, ed appartiene ai Pierleoni, ricca e potente famiglia romana di origine ebraica. Grazie all’appoggio della famiglia Pierleoni nella Torre trovano rifugio nel 1078 papa Vittore III e la contessa Matilde di Canossa a seguito dei vari conflitti in Vaticano e nel 1088 anche papa Urbano II, fungendo, anche se per poco tempo, da sede pontificia.
Successivamente la torre passa di proprietà ai Prefetti di Vico, famiglia di origine germanica per poi passare intorno al 1300 alla famiglia nobiliare dei Caetani (originaria della città di Gaeta), i quali, a seguito di vari lavori di restauro, creano una suntuosa residenza collegandola alla vicina Basilica di San Bartolomeo all’Isola.
Ma neanche due secoli dopo, intorno alla metà del 1500, la famiglia Caetani abbandonano la torre a seguito delle continue inondazioni del fiume Tevere (in particolare la piena avvenuta nel 1557).
Agli inizi del 1600 l’intero complesso monumentale viene dato in concessione per intervento del cardinale Francesco Barberini ai Padri Minori Osservanti. Soltanto nel 1870 il complesso e la torre passano sotto la proprietà dello Stato.
Esternamente la “Torre Caetani” si presenta con tre ordini di antiche finestre con mostre in marmo.
La “Torre Caetani” è altresì conosciuta con il nome di “Torre della Pulzella” per la scultura di marmo raffigurante un volto femminile inserita nei mattoni della facciata esterna, e risalente al I secolo d.C.