Autoritratto. Antonio Canova

Autoritratto

Autoritratto. Antonio Canova. Museo di Roma.

L’Autoritratto di Antonio Canova è una scultura in gesso (h 89 cm) realizzata nel 1812  circa dallo scultore veneto ed attualmente conservata presso il Museo di Roma.

Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822) è stato un rinomato scultore e pittore di origine veneta, annoverato quale principale esponente del Neoclassicismo italiano. Tra le sue opere principali occorre citare “Amore e Psiche” (anno 1787 – 1793, conservato presso il Museo del Louvre di Parigi), “le Tre Grazie” (anno 1812 – 1817, una versione conservata presso il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, mentre la replica successiva è esposta al Victoria and Albert Museum di Londra), la statua dedicata a “Paolina Borghese” (anno 1804 – 1808, esposta presso la Galleria Borghese di Roma); la “Maddalena penitente” (anno 1793 – 1796 conservata a Palazzo Doria-Tursi a Genova); il Monumento funebre a Maria Cristina d’Austria (anno 1798-1805, conservata all’interno dell’Augustinerkirche di Vienna); la scultura raffigurante Adone e Venere (anno 1794, conservata presso il Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra); la Danzatrice con le mani sui fianchi (databile 1811-1812, conservata presso il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo); la Venere italica (anno 1804-1812, conservata presso la Galleria Palatina di Firenze) e il gruppo scultoreo di Ercole e Lica (databile tra il 1795 e il 1815 circa – conservato presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma).

L’Autoritratto di Antonio Canova è una scultura di cui esistono molte copie raffiguranti la propria effigie. Il celebre pittore veneto sceglie di rappresentarsi con l’espressione decisa e seria, ma ciò che sembra particolarmente caratterizzare la figura sono gli occhi rivolti in alto, al cielo e richiama la cultura greca classica. Tale rappresentazione induce a ritenere che la volontà del Canova è quella di aspirare al mondo spirituale, al divino, oltrepassando i limiti dell’umano. Le forme spigolose del viso, le labbra appena socchiuse, la fronte maestosa e la folta capigliatura, contribuiscono a conferire una sovrumana e superba bellezza all’opera.

 

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